Torino, Mazzarri: «Con la Juve voglio testa e orgoglio»

Torino, Mazzarri: «Con la Juve voglio testa e orgoglio»
di Alberto Mauro
Venerdì 14 Dicembre 2018, 17:57 - Ultimo agg. 18:06
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Chiede una mano ai tifosi del Grande Torino, tutto esaurito a due anni dall’ultima volta. Proverà a imporre il suo gioco e a recuperare Iago Falquè, sa che il derby è la partita più difficile e la più sentita della stagione, ma Walter Mazzarri è a caccia di un’impresa, per svoltare la stagione e mettere l’Europa definitivamente nel mirino. “Spero che domanitutto lo stadio ci dia una mano per tutta la partita, dobbiamo tirare fuori tutto quel che serve e qualcosa in più. Abbiamo provato diverse cose per tutta la settimana, mi piacerebbe che imponessimo il nostro gioco, ma bisogna vedere cosa concederanno gli avversari. Noi dobbiamo essere più concreti, sarebbe stato meglio affrontare la Juve avendo 4-5 punti in più in classifica”.

DUBBIO IAGO – “Il test vero lo farà domattina. Negli ultimi due giorni si è allenato normalmente, ma vedremo domani cosa succede, perché serve essere in grado di sprintare per tutta la gara. Se non dovesse farcela Zaza è una possibilità. Ansaldi è appena tornato da un infortunio e magari non ha i novanta minuti a un certo ritmo. Qualcuno mi ha fatto notare che contro il Milan lo avrei potuto tirare fuori prima, forse è vero, farò delle valutazioni domani”.

CLIMA DERBY – “Sappiamo quanto conta per i nostri tifosi, dobbiamo convogliare le nostre energie nel modo giusto: serve usare le gambe ma anche la testa. Ho parlato singolarmente con tutti, specie con gli stranieri, per capire se percepiscono cosa sia questo derby. Io di queste sfide ne ho vissute, cerco di viverla nel modo migliore, di non pensarci quando vado a letto altrimenti non dormo. Contro il Milan si è vista una crescita in personalità: domanivogliamo partire dal primo minuto nel modo giusto. Belotti ha detto che loro sono una corazzata, noi passione. Io aggiungo che siamo anche passione. Voglio vedere orgoglio e passione”.

ALLEGRI – “Quando sono stato male mi ha menzionato in conferenza, è stato carino, lo voglio ringraziare. Per il resto ogni allenatore ha il suo credo e la sua personalità. La sua carriera parla per lui. Per il resto ognuno a livello di persona ha il suo carattere: l’importante è che ci sia rispetto reciproco”.
 
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