Tra 'le grandì contraria alla delibera solo la Juventus del presidente Agnelli, che perde anche l'appoggio di Inter, Roma e Milan astenute, come la Fiorentina che aspetta l'insediamento della nuova proprietà. La riforma, come si legge nella delibera, minaccia «il futuro del calcio europeo in quanto altera e danneggia gravemente la competitività dei campionati nazionali». Perché sarebbe «fortemente minato il principio di priorità delle competizioni nazionali su quelle internazionali e quello della qualificazione basata solo ed esclusivamente sulla performance agonistica conseguita all'interno dei campionati stessi». Luigi De Siervo, ad della Lega Serie A, ha presentato alle società uno studio realizzato dalla Oliver & Ohlbaun Associated Limited sulle proiezioni che la rivoluzione della Superchampions avrebbe sui club. «Abbiamo rincorso le informazioni - spiega l'ad - perché nessuno ci ha fornito dei dati. Lo studio fa capire come ci sia un meccanismo, in cui più cresce il valore dei diritti della Champions, più diminuisce quello dei campionati».
Non nasconde la sua opposizione il presidente del Torino Urbano Cairo: «ECA e UEFA devono meditare su come si stanno coalizzando tutte le leghe contro un progetto che non piace a nessuno.
Cosa intendo? Questa proposta deve essere ritirata. E mi fermo qui ma altri sono andati oltre». L'apertura è totale, invece, per l'altro importante tema all'ordine del giorno: l'offerta di Mediapro a diventare partner per la vendita e la distribuzione per diritti audiovisivi. «Mediapro non pregiudica alla vendita dei broadcaster - spiega Micciché - ma è un'alternativa. L'assemblea ha dato mandato a De Siervo di valorizzare i ricavi e di riferire poi in assemblea l'1 luglio».