Roma, Zaniolo: «Totti? Fare paragoni con lui è una forzatura, non ho ancora fatto niente»

Roma, Zaniolo: «Totti? Fare paragoni con lui è una forzatura, non ho ancora fatto niente»
di Gianluca Lengua
Mercoledì 20 Febbraio 2019, 19:46 - Ultimo agg. 20:05
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Nicolò Zaniolo si racconta ripercorrendo le prime fasi della sua carriera fino all’arrivo alla Roma dove è esploso convincendo il mondo del calcio. Il centrocampista con la doppietta al Porto e una serie di prestazione da 8 in pagella ha stregato i tifosi romanisti che già lo chiamano il “nuovo Totti”: «Fare paragoni con lui è davvero una forzatura. Sono onorato anche solo dell’accostamento, ma io ancora non ho fatto niente. Era troppo forte, vedeva la giocata due ore prima degli altri, era impressionante. Io sono timido, mi vergogno ad andare a parlarci e per questo non gli ho mai chiesto niente direttamente, ma è sempre venuto lui a darmi dei consigli», ha detto Zaniolo al sito ufficiale del club giallorosso.

Nicolò passa in rassegna i momenti che hanno cambiato la sua carriera tra cui l’esordio in Champions League contro il Real Madrid: «Il mister fece la riunione tecnica alle 11. Non annunciò la formazione, ma mi disse che voleva parlarmi a fine riunione. Lì mi comunicò che avrei giocato, mi chiese se ero pronto. Io gli ho detto di sì. Invece di riposare, sono stato tutto il giorno in camera a guardare il soffitto. Poi una volta arrivato allo stadio, ho pensato solo a giocare e a fare quello che sapevo. Quando sei in campo pensi solo a quello. De Rossi è venuto a dirmi di stare tranquillo. Di giocare come sapevo, a due tocchi. Anche Totti è venuto a dirmelo».

Ma cambiare tutto è stata la doppietta contro il Porto: «Sono cambiate le attenzioni nei miei confronti. E anche nei confronti delle persone che mi stanno attorno. Però voglio che si parli molto di più di me e di quello che faccio in campo, rispetto a quello che c’è fuori. A me piace molto il calcio, questa è la mia passione. Sono contento della mia stagione e spero che continui così. È un’emozione che ancora adesso non riesco a descrivere. Forse non ho ancora realizzato quello che è successo la scorsa settimana. Ora però devo allenarmi, penso a quello: andare forte sul campo per avere altrettante soddisfazioni». 

Nonostante le attenzioni di club blasonati che lo vorrebbero ingaggiare, Zaniolo ha promesso amore eterno alla Roma: «Alla fine giocando in squadra con De Rossi e Florenzi, o vedendo a quello che ha fatto Totti, capisci quanto si può essere attaccati a questa squadra e a questi tifosi. Sarebbe un sogno fare le stesse cose. Io ora penso ad allenarmi e a giocare». 

GLI ESORDI
Impossibile non tornare indietro nel tempo quando Zaniolo è stato scartato dalla Fiorentina: «Dopo sette anni trascorsi lì mi ero fatto i miei amici, mi sentivo in famiglia. È stata una doccia fredda e ci ho pianto una settimana intera. Poi mi sono rimboccato le maniche. Sono andato all’Entella, vicino casa e alla mia famiglia, e da lì è nato tutto». Poi il trasferimento all’Entella che ha dato una svolta alla carriera: «Ero in Primavera e non giocavo, dovevo ancora ambientarmi, ero arrivato a preparazione già finita.

Mi ritrovai nel bar di mio padre a La Spezia, che piangevo. Gli dicevo “se non riesco a giocare qui, forse devo fare qualcos’altro nella vita”. E lui mi rispose: “Fai l’ultima settimana, a mille, fatta bene, senza pensare”. L’ho fatta e da lì non sono più uscito».

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