Casertana, l'ultimo saluto a mister Tobia: «Con lui il club una grande famiglia»

Ieri la messa per ricordare il tecnico scomparso a marzo. Presenti i falchetti del passato e del presente

La commemorazione
La commemorazione
di Domenico Marotta
Martedì 9 Aprile 2024, 08:00 - Ultimo agg. 08:17
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Passato e presente della Casertana uniti nel ricordo di Claudio Tobia. In tanti, ieri mattina, nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes nel rione Acquaviva, hanno partecipato alla commemorazione dell’allenatore che per ultimo, nella storia del club, ha vinto il campionato di serie D sul campo, scomparso a Terni il 16 marzo all’età di 80 anni.

Dirigenti e calciatori dell’epoca con i capelli ormai ingrigiti che furono protagonisti di quella cavalcata che riportò i falchetti in C2 nel 1996.

Da Walter a Renzo Tilli, da Raffaele Sepe a Pino Ciontoli, da Nando Arcopinto a Carmine Landolfo, fino a tanti beniamini in campo come Luigi Vastola, Enzo Moretti, Pietro Zottoli.

Il minimo comune denominatore del ricordo di Tobia sono le doti umane. «Una persona per bene» ha detto Sepe, «Un uomo che sapeva unire» gli ha fatto eco Renzo Tilli, «Casertano di adozione – ha detto ancora Arcopinto – che ha vinto per qualità tecniche ma anche perché con lui il club era una grande famiglia». Una persona d’oro anche per i suoi ex calciatori: «Uno dei ricordi più belli che ho nel calcio», ha spiegato Enzo Moretti. «Un mio padre calcistico, quando arrivò a Caserta si vedeva che già lavorato nel calcio ad alti livelli - ha ricordato Vastola – perché oltre all’aspetto tecnico si notava la sua capacità organizzativa». E c’era anche bomber Zottoli che ha detto: «Ha creduto in me, mi diceva sempre che se mi avesse conosciuto prima nell’arco della mia carriera, mi avrebbe portato in alto». Senza dimenticare la gratitudine di chi, come Adriano Grava, deve a Tobia il debutto del figlio nel calcio che conta: «Lo fece esordire in prima squadra - ha detto il papà dell’ex Napoli Gianluca - e lo suggerì alla Ternana. Ha dato un contributo fondamentale alla carriera di mio figlio».

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Un uomo di calcio a tuttotondo come lo ha descritto il presidente dell’Associazione italiana allenatori Renzo Ulivieri che lo ha ricordato in una lettera aperta, letta durante la messa celebrata da don Antonello Giannotti e a cui ha partecipato anche la figlia del mister Marianna. Tra i banchi, con l’addetto stampa Giuseppe Frondella, anche il ds Alessandro Degli Esposti, umbro come Tobia, che ha rappresentato la Casertana di oggi. «Che vista la mancanza di preparazione dovuta al tardivo ripescaggio - ha detto ancora Renzo Tilli - centrando i playoff ha confermato di essere una grande squadra». «E che se dovesse arrivare in forma alla fase finale della stagione - ha detto Moretti - potrebbe risultare la mina vagante durante i playoff». «Caserta merita categorie superiori - ha spiegato Sepe - almeno la serie B, se non anche la serie A».

«E le strutture come il nuovo stadio - ha detto Arcopinto, oggi dirigente della nazionale di beach soccer - sono presupposto fondamentale per un futuro radioso». Tra i banchi della chiesa anche il presidente della Figc Campania Carmine Zigarelli e il vicepresidente Giuliana Tambaro, oltre a tanti allenatori ed ex Casertana come Francesco Farina o Stefano Sacco a rendere onore alla memoria di Tobia, che ha unito in vita e continua a unire. E i momenti per ricordarlo non sono finiti: tra maggio e giugno, l’Asd De Lucia organizzerà un memorial a lui dedicato al “Benedetta Ferone”, a cui parteciperà anche l’Under 18 della Casertana oltre ad altri tre club professionistici.

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