Lo spettacolo nello spettacolo, la magia nel cilindro del prestigiatore che ha un nome, Real Sito di Carditello. Dal balcone centrale sventolavano quattro bandiere: l’italiana, l’europea, quella della Fondazione Real Sito di Carditello e quella del Regno di Napoli borbonico. Il passato, il presente e il futuro ondeggiavano morbide e gaie a cancellare per sempre gli sconci nefasti di un tempo che fu. «Una importante iniziativa – ha detto il presidente Maurizio Maddaloni, alla guida della Fondazione Real Sito di Carditello - per esprimere i nostri valori e confermare la missione della Fondazione promuovendo rievocazioni storiche, arricchendo l’offerta turistica e tutelando il territorio. La manifestazione equestre “Cavalli&Cavalieri” ha un valore fortemente simbolico per la Fondazione e siamo grati al 4° Reggimento Carabinieri a cavallo per averci fatto dono della loro magnificenza e storia».
Il galoppatoio era gremito di pubblico ieri, per partecipare a quella che fu, ai tempi di re Ferdinando IV, la festa dell’Ascensione; il sole caldo della primavera birichina rendeva dolce l’attesa.
«Il carabiniere – ha affermato il comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, colonnello Manuel Scarso – non è solo difesa e protezione del territorio ma anche vicinanza alla popolazione attraverso la storia, la cultura. Il reggimento, che dal 23 novembre 1984 ha sede nella caserma Tor di Quinto a Roma, ha compiti importanti, da quelli istituzionali fatti di servizi di vigilanza in zone cittadine particolarmente designate, perlustrazioni lungo i litorali o nei boschi, eventuali compiti di rastrellamento o di ordine pubblico a quelli addestrativi che prevedono la formazione di carabinieri a cavallo, a compiti agonistici».
Il Carosello equestre è una formazione di due Squadroni di 48 cavalli ciascuno e di 33 elementi della Fanfara che ieri era posizionata ai piedi del tempietto che fa da ombelico nell’unico galoppatoio all’interno di una residenza reale. Eleganti come solo i cavalli sanno essere, ieri hanno fatto emozionare il pubblico. Molte le carabiniere nel segno dei tempi cambiati, fatti di impegno e valori condivisi, in divisa. Grande emozione anche per Vincenzo D’Angelo, sindaco di San Tammaro, che in tribuna ha seguito lo spettacolo.
Nel giorno dell’Ascensione, ai tempi dei Borbone, si svolgeva la gara equestre alla quale il re invitava i proprietari di cavalli, allenati per la competizione, da tutto il Regno.
Ferdinando IV amava seguire da vicino l’organizzazione della festa. In una sua lettera alla seconda moglie, Lucia Migliaccio, il 27 maggio 1824, scriveva «Carissima Lucia, alle otto sono andato a Carditello. Poco dopo arrivato in quel sito ho girato a cavallo per tutti i luoghi ove eravi gente, mi sono cambiato e poi ho aspettato i Forestieri. Alle undici è arrivata la duchessa di Parma con mio figlio e nipoti, e mano a mano gli altri. A mezzogiorno abbiamo fatto il solito giro per veder mangiare la gente, che più che mai è stata allegra, cordiale, ed ubbidiente, ciò che mi ha fatto grandissimo piacere. All’una e mezza si è pranzato in numero di 98, in quattro tavole. Alle quattro e mezza si sono eseguite le corse, che sono andate a meraviglia, e prima delle sette sono ritornato, la giornata è stata piuttosto fresca e favorevolissima per la Festa».