Pausa-lavoro, il Sud sceglie il pranzo portato da casa

Pasta, verdura, pollo e uova i cibi preferiti

Pausa pranzo
Pausa pranzo
di Antonio Menna
Mercoledì 1 Maggio 2024, 10:58
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A dispetto del nome, nato sui tram milanesi negli Anni Cinquanta, quando gli impiegati avevano il problema di proteggere il pasto che si portavano in ufficio dai sobbalzi delle rotaie e dalle frenate, i meridionali, più di quanto facciano i lavoratori del Centro e del Nord, scelgono la schiscetta. Il recipiente a chiusura ermetica portato da casa è preferito alla pausa pranzo al ristorante, in trattoria o in pizzeria. Meglio anche del panino, dello street food, o della classica marenna. Il 42% dei lavoratori del Sud, in pausa, infatti, apre lo zaino e prende la versione moderna e a volte ultratecnologica di quella che i militari di truppa chiamavano gavetta. Pasta fredda, insalate, verdure e secondi di carne: meglio portarsi qualcosa di cucinato con le proprie mani che andare a comprare o consumare il pasto già pronto. Nel resto d'Italia, la schiscetta è scelta in media solo dal 38 % dei lavoratori, al Nord si ferma poco sopra il 30. Al Sud, invece, la fa da padrona e va ben oltre il 40, smontando in un colpo solo tutti i miti del Meridione che si mette a tavola e ci rimane per ore.

Il sondaggio

I dati arrivano da un sondaggio realizzato per conto di Edenred Italia (la società dei Ticket restaurant) da Bva Doxa, con una batteria di interviste fatte a un campione di mille lavoratori dipendenti distribuiti in modo omogeneo sul territorio nazionale. Tante le notizie raccolte, che consentono di costruire una vera mappa delle nuove abitudini tra alimentazione e lavoro degli italiani. Nessuno, o quasi, intanto, torna più a caso per pranzo. L'orario è prolungato per la quasi totalità dei lavoratori dipendenti. Si mangia in ufficio e si sposta alla cena, o si anticipa alla colazione, il momento del pasto con tutta la famiglia, che invece nella tradizione novecentesca degli italiani era il pranzo. Ma sul lavoro, in quella pausa che per alcuni è di 30 minuti, per altri di un'ora, che cosa si fa? Qui le abitudini mutano secondo le latitudini e le classi di età. Sono i meridionali, come detto, a preferire la scodella col pasto da casa. Otto volte su dieci a preparare il pranzo è proprio colui che lo consumerà poi in ufficio, anche questo un segno dei tempi, e ad allestire la schiscetta ci si pensa quasi sempre al mattino presto, in quella manciata di minuti tra la sveglia e la colazione: mentre il caffè sale, si butta la pasta.

I gusti

Cosa mettono i lavoratori nell'antica gavetta? Intanto l'82 % di chi fa uso della schiscetta si piazza letteralmente ai fornelli. Cucina caldo il suo pasto. Solo il 18 % raccatta quello che ha nel frigorifero e assembla alla meglio ciò che finisce sotto le mani. Otto schiscette su dieci sono piene di pasta (a mangiarla sono più gli uomini che le donne), poi arrivano le verdure (sei su dieci sono donne), solo qualcuno si lancia su un secondo, per lo più carne (pollo) oppure uova (frittate). La gavetta è preferita dai Millennials (o Generazione Y), cioè i nati tra l'inizio degli Ottanta e i primi anni Duemila, insomma la forza lavoro più giovane.

Generazione X (nati tra 65 e 79) e Boomers (46/'64) lasciano per lo più la scodella a casa (la usa solo il 30%) e approfittano della pausa pranzo per abbandonare l'ufficio, camminare, andare in trattoria con i colleghi. La metà degli intervistati va sempre nello spesso posto, e la preferenza anche qui va alla pasta, alla pizza e ai panini (60% complessivo). Non mancano i piatti etnici e la cucina di altri Paesi come le poke (15%), il sushi (11%) e il kebab (10%).

Quello che conta davvero, per molti di questi lavoratori, soprattutto per chi ha superato i 40, è di utilizzare la pausa pranzo per chiacchierare e stare insieme. Nessuno mangia da solo. Nove lavoratori dipendenti su dieci vogliono pranzare insieme ad altri. Per chiacchierare di tutto tranne che di lavoro: sport, tempo libero, viaggi, vacanze, programmi tv, serie e film. Questi gli argomenti preferiti, o almeno quelli confessati nel sondaggio. Ma c'è da credere che ce ne siano anche altri: pettegolezzi, sentimenti, tresche e inciuci. Quale miglior momento della pausa pranzo (orario medio, le 13, durata media, 45 minuti) per fare un po' di taglia e cuci sui colleghi? Del resto, chi non mangia in compagnia è un ladro o una spia, quindi attenzione a chi non c'è.

Davanti al computer

Addirittura il 15 % dei lavoratori dipendenti, durante la pausa pranzo, continua a lavorare: un occhio al computer, un altro al piatto. In questi casi, spesso, ci si serve del delivery. Non si stacca nemmeno per andare a comprare qualcosa. Si chiama il rider e ci si fa portare direttamente il pasto alla scrivania. A farlo, però, sono soprattutto i più giovani (Generazione Z e Millennials). Solo l'8 % dei boomer sceglie questa soluzione. Mentre il 92 % guarderà chi lo fa, scuotendo la testa e preparandosi a parlarne male, anzi malissimo, davanti a un piatto di spaghetti. La pausa è sacra, guai a chi ce la tocca.
 

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