Una sparatoria in pieno giorno su un tram affollato a Utrecht fa precipitare l' Olanda nel terrore. Tre morti e cinque feriti, alcuni in gravi condizioni, hanno fatto temere al piccolo Paese di essere finito nel mirino dei terroristi. A fine giornata la matrice terrorista non è ancora del tutto esclusa, ma sembra sempre più lontana.
Ad agire è stato un uomo di origini turche, Gokmen Tanis, arrestato dopo una lunga fuga di otto ore: un passato pieno di precedenti penali ma avrebbe ucciso per ritorsioni e problemi famigliari. L'incubo è cominciato alle 10.45 del mattino, in un quartiere residenziale di Utrecht, tranquilla cittadina universitaria.
Utrecht, dov'è la città olandese teatro della sparatoria sul tram
Su un tram fermo nella zona di Kanaleneiland, area con una vasta popolazione di immigrati, sale un uomo che dopo un pò comincia a sparare con una pistola. Secondo un testimone oculare, l'assalitore aveva puntato una donna, che riesce subito a colpire.
Alcune persone si gettano sul corpo riverso a terra della donna, ma il killer apre nuovamente il fuoco per colpirle, uccidendo altri due passeggeri mentre gli altri cercano di mettersi in fuga. Anche l'uomo scappa, probabilmente su una Renault Clio rossa che alcuni testimoni hanno visto in moto già prima dell'azione sul tram.
Utrecht sulla mappa dell'Olanda
Per otto ore l'uomo sarà introvabile.#SonDakika #Hollanda'nın #Utrecht kentinde, bir adamın tramvayda ateş açtığı ve çok sayıda kişinin yaralandığı bildiriliyor.#Hollande pic.twitter.com/w9pgswcUA2
— Devlet-i AliyyeTR (@mehmetiletisim) 18 marzo 2019
La città diventa deserta. E mentre i feriti vengono portati in ospedale, entrano in azione anche le forze antiterroriste: elicotteri e centinaia di poliziotti avviano la caccia all'uomo. Per tutto il giorno si susseguono raid in case e appartamenti della città, fino a che la polizia non arriva all'autore della sparatoria, nella zona di Oudenoord. Gokman Tanis, 37 anni, nato in Turchia, ha una fedina penale lunga diverse pagine: dal 2012 al 2017 è stato arrestato più volte dalla polizia per furto, rapina, tentato omicidio, vandalismo, conflitto a fuoco, minacce alla polizia, e persino una violenza sessuale per la quale due settimane fa sarebbe comparso davanti ai giudici in Tribunale.
«Non parlo con mio figlio da 11 anni, non conosco la sua situazione psicologica, in passato non aveva comportamenti aggressivi», ha detto il padre del killer Mehmet Tanis, che vive in Turchia. La polizia ha fermato e interrogato anche il fratello, che vive ad Utrecht. Ma altri famigliari, citati dall'agenzia di stampa turca Anadolu, sostengono che il motivo di quella assurda violenza sia proprio da ricercare all'interno delle vicende famiiari.
La separazione dalla moglie, avvenuta un anno prima, potrebbe essere il motivo scatenante della follia omicida secondo alcune ricostruzioni. Il premier olandese Mark Rutte, che nei momenti dopo l'attacco aveva parlato di una situazione «preoccupante» e aveva riunito l'unità di crisi, ancora dopo l'arresto parla di motivazioni «non chiare».