Morto Beggio, papà delle Aprilia:
scoprì Biaggi e Rossi

Ivano Beggio con i giovanissimi Valentino Rossi e Loris Capirossi
Ivano Beggio con i giovanissimi Valentino Rossi e Loris Capirossi
di Flavio Atzori
Martedì 13 Marzo 2018, 11:43 - Ultimo agg. 14 Marzo, 13:26
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​Il mondo delle due ruote piange la perdita di Ivano Beggio, scomparso dopo una lunga malattia all'età di 73 anni. A renderlo noto i suoi collaboratori in una nota. 

Uomo profondamente innamorato delle moto e della sua Aprilia, ereditò nel 1969 quella piccola azienda dal papà e la rese una realtà internazionale e vincente tanto da essere insignito nel 1998 dek titolo di “Cavaliere del Lavoro” per aver portato l'Aprilia ad “elevatissimi livelli di innovazione tecnologico-produttiva”. 
 

 

E' stato mecenate di una stirpe di piloti che, su quelle moto di Noale, hanno reso grande l'Italia delle due ruote. Dopo quella prima vittoria del 1991 con Alex Gramigni in 125cc, vi fu la grande ascesa mondiale con Max Biaggi e quei tre titoli mondiali consecutivi, prima del suo passaggio alla Honda. Nel frattempo, le moto Aprilia continuarono a vincere con Valentino Rossi, ma anche con Loris Capirossi, ed a seguire i vari Melandri, Locatelli, Poggiali, Pasini, Bautista, Lorenzo. Poi l'avventura sfortnata in MotoGp con quella RS Cube fin troppo avveniristica.

Come lo fu il Drake Enzo Ferrari, Beggio più che padrone risultava essere quasi un padre per i suoi oltre 1200 dipendenti. La sua Aprilia era la sua famiglia e sovente aiutava - seppur in segreto - i propri uomini. Fondò anche due associazioni: Amici del cuore e Salus Pueri. 

Nel 2004 poi, la fine di quel sogno. quella sua Aprilia, divenuta grande da realtà artigianale, fu venduta al Gruppo Piaggio di Colaninno.

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