Incendio ad Afragola nell'ex discarica Scafatella: cittadini barricati in casa

Odore acre, sbarrate le finestre delle case

L'incendio all'ex discarica Scafatella
L'incendio all'ex discarica Scafatella
di Elena Petruccelli
Martedì 5 Settembre 2023, 10:28 - Ultimo agg. 17:20
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Notte di fiamme nel napoletano. Un vasto incendio ha interessato l'ex discarica Scafatella, zona presa di mira per l'abbandono di rifiuti. Sul posto una squadra dei Vigili del fuoco di Afragola e due da Napoli. Il forte vento ha complicato le operazioni di spegnimento. Si indaga sulle cause dell'incendio, non si esclude la pista dolosa. L'ex discarica, grande oltre 40.000 metri quadri, non dispone di impianto di videosorveglianza.

Commenta il sindaco di Afragola Antonio Pannone: «Abbiamo effettuato un sopralluogo appena quindici giorni fa. Sarà necessario un piano di intervento: in primo luogo procederemo a realizzare sbarre agli ingressi, in modo da proteggerla da sversamenti abusivi». Salvatore Iavarone di Europa Verde: «Ancora una volta un incendio, forse doloso, alimentato dal vento.

Ha reso irrespirabile l'area per ore, proprio mentre bruciava un'altra area ad Afragola alle spalle della Gescal, un terreno che da mesi chiedevamo di far pulire. La discarica della Scafatella è un'area di 40.000 mq alta più di cinque metri (un tempo oltre i 7 metri) ed è proprietà del Comune di Afragola. Nel 2015 quando ero assessore all'ambiente in città, avviammo con l'Università Federico II un progetto per trasformare l'area in un Parco, a distanza di anni è stato tutto dimenticato. Dalle nostre parti l'ambiente non è una priorità, purtroppo, lo raccontano i fatti».

Il consigliere di opposizione Antonio Iazzetta: «Il sito è a ridosso della Chiesetta di campagna dove è venerata la Madonna amata soprattutto dagli agricoltori. Nel corso degli anni '80 e '90 furono ammassati rifiuti di ogni genere, mentre intorno il panorama cambiava in vista della costruzione dell'area commerciale dell'Ipercoop e della stazione dell'Alta velocità. E, nel corso degli anni, si sono ammassati anche progetti e promesse di bonifiche e riqualificazioni. Rimasto tutto sulla carta. Ora la priorità, una volta spento l'incendio, è capire se e quali conseguenze avrà sulle campagne e l'aria circostanti, ma subito dopo bisognerà esigere finalmente una bonifica e una riqualificazione e trasformare l'area magari in un parco pubblico a disposizione di tutti». 

Francesco Zanfardino, segretario cittadino Pd rimarca la necessità di recintare gli accessi al sito: «Subito sbarre alle stradine intorno l'ex discarica. Non è una novità, la strada che costeggia l'ex discarica è nota per lo sversamento abituale, perenne di rifiuti speciali e per essere costantemente oggetto, insieme all'area circostante, di roghi tossici. Certo l'estensione dell'incendio, così imponente, almeno stavolta scuota tutti i livelli istituzionali e induca azioni concrete, dalle più complesse alle più semplici. Non si attenda l'attuazione dei progetti di videosorveglianza! In passato la strada presentava agli ingressi delle sbarre per limitare l'accesso ai veicoli degli sversatori. Può essere un modo per porre subito un freno al problema e, poi, per integrare la futura azione di videosorveglianza, che pure va accelerata nella realizzazione (e poi fatta funzionare davvero...). Nell'area intorno alla Scafatella e in tutte le altre zone abitualmente oggetto di sversamenti e roghi. Tante, troppe».

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Anche a Casoria si è registrato un grosso incendio nei pressi di via Boccaccio, in un terreno adiacente un distributore di benzina. Tra Casoria e Afragola molti i cittadini costretti a sbarrare balconi e finestre per non fare entrare odore acre. In via Petrarca il vento ha portato ceneri e detriti. Al fuoco anche sterpaglie sul ciglio lungo via Cinquevie ad Afragola. Giusiana Russo Legambiente: «I rifiuti combusti hanno delle conseguenze gravissime sulla salute e sull’ambiente: inquinamento persistente nell’atmosfera, inquinamento idrico e del suolo. Si parla tantissimo di azioni per contrastare i cambiamenti climatici, che sono fondamentali per noi, per la nostra salute e per tutelare l’ambiente che ci circonda. Il primo passo è quello di piantare alberi, di riforestare le aree urbane, perché gli alberi permettono di migliorare la qualità dell’aria e della vita, inoltre le radici svolgono una funzione di ancoraggio al terreno riducendo eventuali rischi idrogeologici».

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