Napoli-Roma, tifosi divisi: «Ora disertiamo lo stadio»

La delusione serpeggia forte in città da sabato pomeriggio

Il Napoli a rapporto dagli ultras
Il Napoli a rapporto dagli ultras
Gennaro Arpaiadi Gennaro Arpaia
Lunedì 22 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 23 Aprile, 07:36
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Eppure la trasferta di Empoli poteva rappresentare un'occasione. Per il Napoli, certo, ma pure per i tifosi che al Castellani ci erano arrivati. Per far sentire ancora l'appoggio alla squadra, per continuare a stare vicino a chi avrebbe potuto cambiare il finale di stagione. In mattinata, sabato, era arrivata pure la notizia: con la Roma si gioca domenica 28 al Maradona, alle 18. Un orario perfetto, una partita perfetta. Le cose, però, non sono andate come si sperava. E ora persino la partita di domenica al Maradona diventa un problema. 

Lo stadio sold out? 

La prevendita di Napoli-Roma era già partita la scorsa settimana. E non era partita male: un fiume di acquisti, tutto sembrava andare nella direzione migliore, quella del sold out. Ma cos'è cambiato? Dalle ore successive alla sconfitta di Empoli l'umore dei tifosi ha lasciato spazio alla rassegnazione, poi alla rabbia. E quando ami troppo, la prima reazione ti fa dire basta. Disertiamo. «Ma non sarebbe giusto, chi ha il biglietto vada. Se vuole contestare, lo può fare comunque. L'anno è andato male, vediamo cosa sarà il prossimo» le parole del magistrato Tullio Morello. A cui fa eco Marco Maddaloni: «Io do sempre per scontato che i calciatori in campo diano il massimo. E da sportivo dico: perché non andare? I tifosi devono sempre stare lì, anche passando sopra le sconfitte» le parole del judoka napoletano.

La protesta ultras

A Napoli non si sentiva da un po', ma oggi è tornato fortemente d'attualità l'istinto a non essere al Maradona. «Non meritano la nostra vicinanza, dobbiamo starcene a casa per far capire quello che stanno combinando. Andare e contestare sarebbe troppo» ci spiega Fabio, da dodici anni nel settore Distinti insieme a papà Giulio, entrambi da Fuorigrotta. La partita è un appuntamento per dimenticare tutto il resto, ma forse il limite della sopportazione è superato: «Ci andrò solo perché ho già comprato i biglietti e ho promesso ai miei figli una partita allo stadio quest'anno» è convinto Antonio. Arriverà da Sorrento, la distanza non gli permette di essere sempre allo stadio e il risultato del Castellani sembra farlo vacillare. «Questa squadra ha raggiunto il punto più basso. Ero a Empoli» aggiunge Nicola, da Portici in Toscana per un sabato tutto azzurro. «Ma i tifosi sono fatti per tifare, devono stare allo stadio come i calciatori in campo» le parole del cantante Luca Sepe, frequentatore del Maradona ogni weekend come l'avvocato Angelo Pisani: «Penso che persino Maradona avrebbe dato un segnale forte in questo caso, magari anche non scendendo in campo. Disertare? La protesta, se civile, è sempre giusta. I tifosi si sentono presi in giro e non per le sconfitte, quelle possono starci. Avvertono mancanza di rispetto per la maglia». L'alternativa c'è? «L'indifferenza» secondo l'avvocato Claudio Botti. «Anche la scena del colloquio di sabato a fine gara mette tristezza. Difficilmente si organizzerà una protesta collettiva, bisognerebbe trattarli con indifferenza, che è peggio della contestazione».
 

La delusione 

Serpeggia forte in città da sabato pomeriggio.
I gruppi organizzati paparazzati nel colloquio faccia a faccia con Di Lorenzo al fischio finale di Empoli sicuramente faranno sentire la loro voce nelle prossime ore. No, non diserteranno loro. Sui social, invece, c'è chi fa a gara per scappare via da un Maradona che quest'anno non è mai stato arma in più. E con una Roma lanciata verso l'Europa League, il timore di una figuraccia è dietro l'angolo: «Non solo offenderei i calciatori, ma anche tutti quelli che andranno allo stadio domenica» scrive Max su Twitter «Disertiamo lo stadio, non meritano le nostre domeniche» gli fa eco anche Francesco. Sulle chat e sui social tra i tifosi circolano in queste ore meme sulla gara e inviti a non essere presenti domenica. Il segno dello scontento generale e di una passione ferita. Ma, come nei grandi amori, basterebbe poco a fare pace. Un po' di tempo a far passare il dolore o una vittoria che riporti il sorriso. 

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