Napoli, in manette i boss della movida: erano pronti a partire per Ibiza

Napoli, in manette i boss della movida: erano pronti a partire per Ibiza
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 23 Giugno 2017, 08:58 - Ultimo agg. 14:31
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Erano pronti a partire per Ibiza, ad unirsi in comitiva ad altri amici imprenditori, a farsi immortalare da selfie e fotografie da postare rigorosamente su facebook. Come quelle che in questi mesi hanno raccontato la loro passione per il tifo azzurro, la loro tendenza a cercare la compagnia - in occasione di cene e party in discoteca - addirittura dei campioni del Napoli, con cui si mettevano in posa per foto ricordo da postare sempre e comunque sui loro profili. C'è un mondo sommerso, dietro il blitz all'alba di ieri in un parco posillipino: l'arresto dei tre fratelli imprenditori, si chiamano Gabriele, Giuseppe e Francesco Esposito e sono accusati di intestazione fittizia aggravata dall'aver favorito clan della camorra. Da ieri mattina, i loro volti sono sui siti di giornali, proprio per quelle foto con alcuni giocatori del Napoli, campioni azzurri che - lo ripetiamo fino alla noia - nulla sapevano delle presunte attività illecite dei fratelli, né sono riconducibili ad accuse di natura penale o disciplinare.

Inchiesta ad effetto, decisivo il lavoro condotto in questi anni dal pool anticamorra del procuratore aggiunto Filippo Beatrice e dei pm Francesco De Falco, Enrica Parascandolo e Ida Teresi, che hanno scavato in un mondo sommerso, quasi sempre votato alla bella vita, tra la movida napoletana (Posillipo, Coroglio) e quella del jet set internazionale di Ibiza. Scrive il gip Pollio: «Si tratta di soggetti giovani, amanti di viaggi, vacanze e discoteca», alla luce del lavoro investigativo condotto in questi mesi sotto traccia dagli uomini della Dia del capocentro Giuseppe Linares.
 

 

Ma chi sono i fratelli Esposito? Sarebbero ben altra cosa rispetto alle foto scanzonate con Higuain (prima che lasciasse il Napoli per la Juve), con Callejon, Reina, Paolo Cannavaro, finanche con Maradona, con cui si mettono in posa nel corso della sua ultima visita a Napoli, a trenta anni dalla conquista del primo scudetto. Per gli inquirenti, i tre fratelli arrestati sono ritenuti responsabili di aver intestato ad un prestanome un'agenzia di scommesse del brand Eurobet in piazza Mercato per evitare sequestri, con l'aggravante di aver commesso il fatto per agevolare le attività del clan. Intestazione fittizia, soldi ritenuti sospetti che finiscono nelle casse di un prestanome, grazie ad attività opache su cui sono chiamati a rispondere a partire da questa mattina. Difesi dal penalista Roberto Saccomanno, i tre imprenditori dovranno sostenere un interrogatorio di garanzia, ovviamente tutto incentrato su quote societarie e intrecci di aziende a loro riconducibili. Per Gabriele non è la prima grana giudiziaria. Anzi. È stato condannato a sette anni di reclusione, al termine di un'inchiesta su clan Sarno (oggi dissolto) e clan Palazzo di piazza Mercato, ma era rigorosamente a piede libero. 

Stando alla ricostruzione del pool anticamorra, gli stessi fratelli Esposito sono legati da rapporti di parentela con Bruno, Mario e Vincenzo Palazzo, soggetti detenuti da tempo ai quali avrebbero fornito sostentamento economico. 
Una vita borderline, anche alla luce di un altro versante investigativo, che emerge dalla misura cautelare notificata ieri mattina. 

Stando ad alcune intercettazioni, emerge che i fratelli Esposito hanno avuto assidue frequentazioni con noti boss, in particolare con Ettore Bosti, esponente di vertice del clan Contini. Ed è proprio la vicinanza al clan Contini ha consentito loro di godere di «protezioni» rispetto a richieste estorsive provenienti da altri gruppo. Tra le altre, quella subìta dagli Esposito da parte di Salvatore Maggio (altro destinatario della misura cautelare), già esponente del clan Mazzarella, a capo di un gruppo autonomo e «mediata» dai vertici, all'epoca liberi, del clan Contini.
Rapporti con Ettore il Rosso, il figlio del boss Patrizio Contini, che spingono un amico degli Esposito a dire entusiasta che «'o russ esce pazzo per Gabriele», mentre è lo stesso Gabriele a giurare eterna amicizia ad Ettoruccio: «A Napoli come a Ibiza - scrive in un messaggino rivolto a Bosti - sei tu la mia famiglia».

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