È di qualche giorno fa la sentenza della Corte di Cassazione in danno di un uomo nel Bresciano che ha fatto tanto riflettere – non discutere – l’intera opinione pubblica sul reato di femminicidio. Ma questa volta quello che è successo in un appartamento del quartiere Chiaia supera di gran lunga l’immaginazione.
È mattina e la gazzella del nucleo radiomobile di Napoli viene allertata dalla centrale operativa del comando provinciale.
Lui non fa nulla nella vita e sta sempre in giro mentre la donna sbarca il lunario con lavori saltuari. Il vizio del bere però ha un costo e lui vuole del denaro dalla propria compagna. La minaccia ma lei si rifiuta e a quel punto esplode la violenza. Il 36enne aggredisce la donna e poi, non contento, prende l’arma cinese dal cassetto di un mobile in cucina. Tenta di strangolarla lasciando quei segni che avevano attirato l’attenzione dei militari. L’uomo viene arrestato e trasferito in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dovrà rispondere dei reati di tentata estorsione, maltrattamenti in famiglia, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.