Stadio San Paolo, braccio di ferro
anche sui nuovi tabelloni luminosi

Stadio San Paolo, braccio di ferro anche sui nuovi tabelloni luminosi
di Luigi Roano
Domenica 15 Settembre 2019, 10:00
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Tutto rinviato almeno di 48 ore, per la firma sotto la convenzione per la gestione dello stadio San Paolo tra il Comune e la Ssc Napoli patron Aurelio De Laurentiis ha chiesto ancora un po' di tempo prima di sottoscrivere l'atto, almeno queste sono le sue intenzioni. Dunque la svolta potrebbe non essere domani. Certo è che questo supplemento di studio di un documento prodotto dal Consiglio comunale - e dunque non più modificabile - lascia un po' in apprensione tutta la struttura di Palazzo San Giacomo che scommette e molto su questo patto con il presidente.
 
Mentre sullo sfondo si profila il caso tabelloni: per ora paga l'Aru, l'agenzia per le Universiadi (che si sono tenute a luglio), ma il contratto sta per scadere a fine mese e da metà ottobre il commissario Giancarlo Basile saluterà tutti. Chi prenderà in gestione i tabelloni?

Perché De Laurentiis prende tempo? E cosa deve pagare? Partiamo dalla questione economica. Il presidente del Napoli deve versare al Comune 1,9 milioni nella partita tra crediti e debiti con il Municipio napoletano, poi nella nuova convenzione è previsto che l'importo venga versato in anticipo. Cifre per una società professionistica di calcio del livello del Napoli decisamente alla portata ma il patron non sembra convintissimo della bontà dell'operazione anche se alla fine dovrebbe accettare e assicurarsi la gestione dello stadio di Fuorigrotta per dieci anni.

Tra debito e canone annuale per il San Paolo De Laurentiis deve versare al Comune entro il 30 settembre circa 3,1 milioni. Il canone è di 850mila euro l'anno ma a questi vanno aggiunti 100mila euro per la pubblicità e l'Iva e si arriva così a 1,2 milioni che, sommati a 1,9 del debito, fanno 3,1. Tanto per il debito quanto per il canone il patron ha la facoltà di rateizzare: il debito in massimo 48 rate, il canone in due. In questo scenario il produttore cinematografico ha preso tempo, lo ha confidato giovedì all'architetto politico della convenzione Attilio Auricchio, capo di gabinetto del Comune e braccio operativo del sindaco Luigi de Magistris. Nel ventre dello stadio i due si sono ritrovati per fare un sopralluogo per la famosa questione degli spogliatoi. L'occasione per parlarsi per una decina di minuti. Nel corso dei quali Auricchio ha fatto presente al patron che la pressione politica sulla vicenda è forte e che bisogna chiudere al più presto perché altre chances non ce ne sono. A proposito della pressione politica c'è da dire che solo cinque consiglieri comunali non hanno ritirato il biglietto omaggio, gli altri 36 ieri hanno gremito la tribuna per la gara contro la Sampdoria. Nonostante il gran baccano fatto in questi giorni contro la Società rea di non pagare i debiti che ha con il Comune.

Belli, moderni, luminosi e con lo sfondo azzurro: era dai mondiali del 1990 che i tifosi del Napoli aspettavano questi giocattoli, ma il rischio concreto è che già dal mese prossimo potrebbero restare spenti se non si chiarirà l'ennesima querelle tra Società e Comune. Diciamolo subito, la cifra è irrisoria, la gestione dei tabelloni costa 30mila euro l'anno, il tema è capire chi verserà questa cifra. È auspicabile che all'atto della firma della convezione - se firma ci sarà - tra Comune e De Laurentiis si faccia chiarezza anche su questo punto. Altrimenti tutti farebbero una figura brutta, bruttissima di livello mondiale.
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