Napoli, studenti pro Palestina in tenda alla Federico II

Dopo Roma e Bologna, la protesta delle tende per chiedere la pace a Gaza arriva anche nell'ateneo partenopeo

Le tende alla Federico II
Le tende alla Federico II
di Alessio Liberini
Martedì 7 Maggio 2024, 14:35 - Ultimo agg. 9 Maggio, 07:06
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Dopo Roma e Bologna, la protesta delle tende per chiedere la pace a Gaza arriva anche a Napoli. Questa mattina un centinaio di studenti si sono accampati con igloo e canadesi all’interno del cortile della facoltà di Lettere della Federico II, aderendo alla «chiamata internazionale dell'intifada studentesca».

La protesta si collega alle analoghe iniziative che in questi giorni stanno coinvolgendo diversi atenei in giro per il mondo, dagli Stati Uniti all’Europa. «Resteremo qui anche questa notte e fin quando sarà necessario» annunciano gli studenti sistemati con tende da campeggio e bandiere palestinesi sul pratone di Porta di Massa.

I ragazzi, uniti sotto la rete studentesca “Napoli per la Palestina”, si erano in precedenza radunati in mattinata nel chiostro del complesso di San Marcellino, sede della facoltà di Scienze Politiche, con l’intento di raggiungere il rettore Matteo Lorito atteso per un incontro nel vicino dipartimento di Giurisprudenza. Al numero uno dell’ateneo federiciano, gli studenti volevano chiedere «dove sono i fatti» promessi nel corso della partecipata assemblea giunta a margine dell’occupazione del Rettorato. In quell’occasione Lorito aveva annunciato di valutare la propria uscita dal comitato scientifico della fondazione Med-Or della Leonardo.

Dopo che è giunta la notizia dell’assenza del rettore Lorito, i manifestanti pro Palestina si sono mossi in corteo verso la facoltà di Lettere. A San Marcellino gli attivisti hanno però trovato serrati i diversi accessi che collegano le due sedi federiciane verso il corso Umberto I. «Chiuso per ordine della Digos causa manifestazione» si legge su un foglio affisso sulle aule interessate dal divieto, inedito e senza preavviso anche a detta degli stessi studenti del dipartimento presenti per seguire le lezioni accademiche previste regolarmente per la giornata di oggi. Bloccato l’accesso dall’interno del complesso di San Marcellino, gli attivisti hanno dovuto necessariamente sfilare lungo i vicoli del centro storico, tra automobilisti bloccati e turisti incuriositi, passando prima per piazzetta Nilo e successivamente in via Mezzocannone

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«Napoli oggi si unisce alle proteste in tutto il mondo – spiega Davide Dioguardi della Rete studentesca per la Palestina - ormai esiste un movimento globale contro la guerra, contro il genocidio in Palestina: il grido arriva forte dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dalla Germania, dalla Francia, da tante altre città.

Napoli non poteva tirarsi indietro, non ci fermeremo fino a quando non cesserà il genocidio del popolo palestinese».

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