Pyeongchang, Mattarella agli atleti:
«Rappresentate con prestigio l'Italia»

Pyeongchang, Mattarella agli atleti: «Rappresentate con prestigio l'Italia»
di Gianluca Cordella
Martedì 27 Marzo 2018, 11:37 - Ultimo agg. 14:54
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Stesso posto, stessi protagonisti. Ma con diverse medaglie in più, quindici per l'esattezza. Il mondo olimpico e paralimpico torna al Quirinale, archiviata la parentesi a cinque cerchi di Pyeongchang, per la cerimonia di riconsegna del tricolore al presidente della Repubblica. Un Sergio Mattarella che, dopo aver salutato la spedizione azzurra in partenza, a dicembre, quasi con affetto paterno, la riaccoglie rivelandosi “tifoso”. «Il fuso orario non consentiva di seguirvi sempre, ma qualche volta sono riuscito a vievere quelle emozioni in diretta, quando le gare erano compatibili con gli impegni istituzionali – ha raccontato il Capo dello Stato - Ho visto i 500 di Arianna Fontana e ho pensato a quanto sacrificio e quanta passione ci siano dietro una gara così veloce. Ho visto in registrata la discesa di Sofia Goggia e ho avuto il piacere di sentirla per telefono per complimentarmi: mi ha detto “presidente, verrò al Quirinale ma prima ho un altro impegno”. Parlava della coppa del mondo (erano in programma le finali di Aare, ndr) e infatti ha vinto anche quella. Ho visto in differita anche l'oro della Moioli nello snowborad, mentre la gara dei 3000 dello short track l'ho guardata in diretta e devo ammettere che, per chi non segue lo sport, non è semplicissimo capire cosa succede... Ma forse non lo è nemmeno per voi in gara... Però è tutto molto affascinante». Il presidente ha lodato le Olimpiadi come «evento sportivo che racconta della convivenza umana» e i tanti podi al femminile, «un messaggio per le ragazzze del nostro paese, un invito a impegnarsi sempre di più». «Le medaglie sono importanti ma lo spettacolo più bello è stato l'impegno e la passione di tutti gli atleti in gara – ha concluso Mattarella -. Mi auguro che sempre più ragazzi si inpegnino seguendo il vostro modello. Le bandiere con le vostre firme sono un magnifico ricordo: è il segno che avete rappresentato il nostro Paese con grande prestigio».
 


GLI INTERVENTI
Prima di Mattarella aveva preso la parola il presidente del Coni Giovanni Malagò, ovviamente
«molto contento del risultato dell'intera spedizione italiana». «Prima di partire mi ero sbilanciato sulla doppia cifra – ha ricordato – E' vero, abbiamo centrato quel traguardo ma non si può giudicare la spedizione solo dal numero dei podi. Va considerato tutto ciò che c'è stato prima, durante e dopo, in ogni componente, e noi siamo usciti a testa alta». Posizione condivisa dal numero uno del comitato paralimpico Luca Pancalli che ha voluto rivolgere un pensiero «anche a tutti coloro che per poco sono rimasti ai piedi del podio, come la squadra di icehockey». «Per noi era facile fare bene, partivamo dallo 0 nel medagliere di Sochi – ha scherzato il presidente del Cpi - Ma quello che questi ragazzi hanno saputo fare su neve e ghiaccio ha dimostrato quanto il movimento paralimpico sia cresciuto sotto ogni aspetto, dal numeto degli atleti a quello degli operatori della comunicazione. Abbiamo scoperto giovani talenti e straordinari campioni. Continueremo su questa strada». Si è invece riallacciato al suo discorso prepartenza il ministro dello Sport, Luca Lotti. «Allora avevo citato Isaac Newton, quando disse “Se ho potuto guardare lontano era perché stavo sulle spalle dei giganti” - ha ricordato il ministro – oggi quei giganti siete voi e il modo migliore per dirvi grazie e augurarvi di essere dei giganti per tutti quei ragazzi che vi prenderanno e come esempio.
E sperare che magari uno di questi ragazzi possa diventare in futuro un campione come voi».

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