Napoli, la bellezza può attendere:
con il Barcellona conta il risultato

Napoli, la bellezza può attendere: con il Barcellona conta il risultato
di Francesco De Luca
Venerdì 21 Febbraio 2020, 23:24 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 13:13
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Altri tre punti, tre passi avanti verso l’Europa: aspettando le prossime partite della giornata, il Napoli è salito al sesto posto (che dà diritto al preliminare di Europa League) ed è a tre lunghezze dal quinto (che significa qualificazione diretta). Agli azzurri sono bastati cinque minuti per ribaltare il risultato e vincere a Brescia. Perché dopo una buona partenza si erano trovati in svantaggio, quando Chancellor era sfuggito al controllo della difesa e aveva colpito di testa sull’angolo di Tonali. Pesante errore su calcio piazzato, una distrazione che ha fatto infuriare Gattuso, visto a inizio ripresa mettersi in testa al gruppo azzurro per rientrare in campo, il suo modo di dare la scossa. Arrivata in cinque minuti: con il rigore netto ma concesso al Var, segnato da Insigne (e l’ultimo, sempre trasformato dal capitano, risaliva a venti giornate fa sul campo del Lecce); con la prodezza di Fabian di sinistro da fuori area, un’altra magia dopo quella offerta al Meazza nella prima semifinale di Coppa Italia. Mertens, che aveva aperto la gara colpendo la traversa dopo una manciata di secondi, è uscito dal campo senza essere riuscito a raggiungere Hamsik a quota 121 gol e al primo posto nella classifica cannonieri. Ma ha rimediato un cartellino giallo, fiscalissimo, perché non ha seguito l’indicazione dell’arbitro Orsato, invece distratto in occasione del rigore perché non c’era bisogno del supporto tecnologico per giudicare da punire quel braccio di Mateju.

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Il Napoli non è bello e non esalta, però contano i punti, possibilmente da conquistare senza troppo soffrire e rischiare, come è accaduto a Brescia, contro un avversario che ha vinto l’ultima gara il 14 dicembre e si era illuso di potercela fare ieri, dopo la rete di un difensore. Dopo l’uno-due a inizio ripresa, gli uomini di Diego Lopez non si sono smarriti e hanno cercato il pareggio mentre Gattuso tirava fuori Mertens e schierava Milik per far salire la squadra e consentire al belga di tirare il fiato in vista della grande notte Champions che attende gli azzurri martedì al San Paolo. D’altra parte, il turnover era stato moderato, con la sola sostanziale novità di Politano al posto di Callejon. L’ex nerazzurro è ancora indietro: non sprinta sulla fascia e lancia pochi palloni a centro area. Gattuso, alla continua ricerca di miglioramenti da parte della sua squadra, dice di non vedere il bicchiere né mezzo pieno né mezzo vuoto: guarda altrove, anche se non può essergli piaciuto l’atteggiamento sul 2-1, con la squadra che non ha affondato e ha lasciato spazio agli avversari. Uno dei progressi più importanti registrati durante la gestione di Rino riguarda Fabian, tra i peggiori nei primi mesi di questa stagione, a dispetto dell’interessamento dei più grandi club del suo Paese, il Real e il Barça.
 
 

Il Barcellona proverà oggi a recuperare serenità in vista della trasferta a Napoli nell’anticipo della Liga contro l’Eibar. Setien, il tecnico-traghettatore che martedì si prepara a debuttare in Champions League (come Gattuso, che da calciatore ne ha vinte due), potrebbe fare turnover in vista della missione al San Paolo. Vi è molta tensione intorno al Barça, il rapporto tra alcuni big - il capitano Messi in prima linea - e il club si è deteriorato con le accuse del direttore tecnico Abidal e il caso della macchina del fango che sarebbe stata azionata dal presidente Bartomeu per screditare i giocatori. Turbolenta è stata anche la riunione della giunta direttiva, con la richiesta di dimissioni del numero uno del club. Non è un gran momento per la squadra e l’allenatore che ha sostituito Valverde e sa già che dovrà lasciare il posto a Xavi alla fine della stagione. Ci sono tre giorni per prepararsi a una sfida che eccita i napoletani e non solo perché potranno vedere per la prima volta Messi a distanza ravvicinata. C’è una differenza rispetto all’ottavo di tre anni fa contro il Real perché il match di andata si giocò al Santiago Bernabeu e l’impresa a Napoli, dopo 1-3, era impossibile. Si può sperare ma con un altro passo rispetto a quello compassato visto nelle trasferte di Cagliari e Brescia, dove l’aspetto migliore sono stati i sei punti che possono riaprire il discorso Europa League. Non si fa grandi illusioni, Gattuso, sulla Champions: da uomo concreto, proverà questa strada per assicurare al Napoli un posto nelle coppe, prima di capire se anche il futuro sarà suo.
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