Roma, lo pestano in cinque a Termini per rubargli il cellulare: dipendente di un albergo reagisce e fa arrestare uno dei balordi

L'aggressione alle 3 di notte, un componente della gang si è scagliato contro gli agenti che lo hanno arrestato

Roma, dipendente di un albergo pestato da cinque persone a Termini per rubargli il cellulare
​Roma, dipendente di un albergo pestato da cinque persone a Termini per rubargli il cellulare
di Federica Pozzi
Giovedì 28 Marzo 2024, 22:28 - Ultimo agg. 29 Marzo, 11:57
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Attimi di paura la scorsa notte vicino alla stazione Termini per un 47enne di origini peruviane, picchiato in strada in via Giolitti da cinque persone che volevano sottrargli il cellulare. La vittima però ha reagito, riuscendo a tenere testa al gruppo mentre alcuni passanti che avevano assistito alla scena contattavano le forze dell’ordine.

Ad intervenire subito sul posto i carabinieri della compagnia Piazza Dante che sono riusciti a fermare uno dei cinque, un egiziano di 23 anni, senza fissa dimora e con diversi precedenti alle spalle per stupefacenti e reati contro il patrimonio.

L’uomo, raggiunto dai militari, ha reagito in maniera violenta scagliandosi anche contro di loro. È stato quindi arrestato per rapina e resistenza a pubblico ufficiale e processato ieri mattina per direttissima a piazzale Clodio dove i giudici gli hanno imposto il divieto di dimora nel Comune di Roma. 

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L’aggressione

Erano circa le 3 di notte del 28 marzo quando il 47enne, dipendente di un albergo in zona Porta Pia, stava camminando sulla via Giolitti con il telefono in mano. Una volta arrivato all’incrocio con via Gioberti il 23enne gli ha strappato il cellulare dalle mani ed è fuggito via. La vittima lo ha rincorso per cercare di recuperare l’oggetto rubato e tra i due è nata una violenta colluttazione. Nulla ha potuto fare però il 47enne quando, all’improvviso, sono arrivate altre quattro persone in sostegno dell’aggressore che lo hanno preso a calci e pugni, facendolo finire in terra. Fortunatamente, data la zona e i locali ancora aperti, alcuni passanti hanno notato la scena e hanno chiamato il 112, facendo arrivare i militari sul posto. Quando la vittima ha visto la pattuglia ha subito indicato un uomo come il responsabile dell’aggressione, il 23enne appunto, mentre gli altri quattro si erano già dileguati con il suo telefono. I carabinieri lo hanno quindi raggiunto e si è scagliato anche contro di loro ma non gli è servito ad assicurarsi la fuga ed è stato arrestato. Da accertamenti sulla banca dati è emerso che tra i precedenti a suo carico, ci sono diverse rapine effettuate sempre nella zona della Stazione. L’uomo è stato processato ieri mattina nel tribunale di Roma, dove l’arresto è stato convalidato. Intanto gli inquirenti sono sulle tracce degli altri quattro malviventi che gli hanno dato manforte e sono poi fuggiti. 

Il precedente 

Non solo la stazione Termini, tristemente nota per episodi simili. Appena quattro giorni prima, nella mattinata dello scorso 22 marzo, i carabinieri della stazione Madonna del Riposo, hanno arrestato due cittadini romani di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, con l’accusa di rapina e resistenza a pubblico ufficiale. In questo caso la vittima è un 22enne romano, che stava camminando in via di Boccea. Il giovane è stato avvicinato dai due uomini che lo hanno afferrato per il collo e minacciato con due bottiglie di vetro per sottrargli lo smartphone e poi allontanarsi. Il 22enne li ha assecondati ma, una volta in salvo, ha contattato il 112. Giunti sul posto, i militari hanno ascoltato la vittima che ha fatto anche una descrizione dei malviventi, al momento della rapina in evidente stato psicofisico alterato. Il 36enne e il 31enne sono stati rintracciati, grazie alla localizzazione del cellulare che avevano appena rubato, nei pressi della fermata metro Battistini. Non contenti, alla vista dei militari li hanno spintonati nel tentativo di fuggire ma sono stati bloccati e il telefono riconsegnato al legittimo proprietario. I giudici di piazzale Clodio hanno convalidato l’arresto il giorno seguente e disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari. 

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