Coronavirus, la pandemia ha ripreso a correre, in tutto il mondo. Anche dove sembrava stesse perdendo forza. Ma ora, almeno in Europa, le scuole devono riaprire: è uno degli impegni più importanti presi tra i governi e i cittadini. Alcuni istituti lo hanno già fatto, ma i risultati non tardano ad arrivare. Ecco cosa sta accadendo nei principali Paesi europei e negli Stati Uniti:
Australia, arresti dopo le proteste anti-lockdown a Melbourne
Francia, chiuse 22 scuole
Tre giorni di scuola sono stati sufficienti, in Francia, per far subito richiudere 22 istituti e un centinaio di classe. Il motivo? L'impennata di contagi da Covid-19. La Francia da giorni ormai è il Paese europeo con maggior numero di nuovi casi anche se, questo record, va comunque collegato all'alto numero di tamponi che ormai supera ampiamente il milione a settimana. I test positivi comunque hanno fatto registrare un'ulteriore impennata nelle ultime 24 ore, arrivando a quota 9.000. Aumentano anche i ricoverati (+28, a 4.671) e i pazienti in rianimazione (+9 a 473). L'allerta è alta le famiglie tremano e le attività nelle scuole vanno avanti con non pochi dubbi e paure. A calmare gli animi, è intervenuto il ministro dell'Educazione, Jean-Michel Blanquer, assicurando che questa impennata era prevista e che le chiusure sono relativamente poco ripsetto alle 60mila scuole riaperte: «Non possiamo dire che ci sono sempre più scuole che chiudono - ha sottolineato il ministro - ci sono delle zone, localizzate, ma era tutto ampiamente previsto, in cui si registrano bambini e personale scolastico positivi al virus». Come si comportano le scuole francesi di fronte ad un'allerta? «prima di tutto l'isolamento degli allievi e di quelli che chiamiamo casi-contatto, poi l'eventuale chiusura di classi. A partire da 3 casi confermati su studenti in classi diverse di uno stesso livello, si può decidere di chiudere tutto il livello. A partire invece da 3 casi confermati in classi di livelli differenti c'è la possibilità di chiudere tutta la scuola. Per il personale scolastico, la chiusura totale o parziale di un istituto può essere decisa a partire da 3 casi confermati”. La procedura è stata seguita regolarmente e per quanto riguarda il centinaio di classi chiuse il ministro sottolinea che si tratta di un dato numerico che potrebbe variare di giorno in giorno. “Il ritorno a scuola è andato bene – ha assicurato Blanquer - pochissimi erano i bambini che mancavano all'appello, molto pochi gli insegnanti non al loro posto. Dobbiamo continuare ad andare a scuola e ad andare al lavoro. Il virus non deve vincere, siamo noi che dobbiamo vincere».Scuola, covid al Marymount di Roma: lo studente contagiato aspettava il risultato del tampone
Gran Bretagna, scuole aperte
Anche la Gran Bretagna, come la Francia, sta vivendo una nuova ripresa dei contagi da coronavirus: con quasi 2000 in un giorno, si è toccato il picco che mancava da fine maggio. Sembrano invece diminuire i decessi. Ma le scuole devono riaprire regolarmente. Il premier Boris Johnson insiste quindi sulla necessità di misure di sicurezza e cautele, dalla quarantena per chi torna in Gran Bretagna dai paesi a rischio fino alle sanificazioni nelle scuole.Coronavirus, 4439 test sierologici nelle scuole: 49 i positivi
Germania, classi in quarantena
In Germania le scuole sono tornate in presenza dai primi giorni di agosto: quello che inizialmente poteva sembrare un aumento dei contagi legato agli istituti, è invece stato associato al rientro dalle vacanze con 1500 nuovi casi al giorno. A Berlino fino al 21 agosto erano 37 le scuole colpite dal Covid, vale a dire il 4,5% delle 825 totali, solo nella prima settimana di scuola sono stati interessati 12 istituti scolastici che hanno dovuto chiudere temporaneamente. I contagi sono stati registrati ma di fatto le chiusure sono state poche: in Germania si procede mettendo in quarantena le singole classi e gli insegnanti.Fredericksburg ISD reports four COVID-19 cases, 40 in quarantine after two weeks of school https://t.co/3b9jkXYLIL
— George (@Georges43172743) September 5, 2020
Covid, negoziante scrive su Facebook: «La mia fidanzata è positiva, sospendo l'attività del locale»
Spagna, lezioni in presenza
Si torna in classe il 7 settembre in Spagna. Anche se il Paese vive una nuova impennata con oltre 3.600 nuovi casi di coronavirus in 24 ore e resta comunque “sorvegliato speciale” in buona parte dell'Europa dove molti Stati hanno aumentato i controlli sui rientri dalla penisola iberica scelta come meta per le vacanze. Ma le lezioni, nonostante la ripresa dei contagi tornano in presenza: "I benefici della scuola– ha assicurato il ministro dell'Istruzione di Madrid, Isabel Celaá - superano di gran lunga i rischi. La Catalogna, la regione più colpita dalla pandemia insieme a Madrid, ha già chiarito che le sue scuole riapriranno dal 14 settembre. Per tutti gli alunni della secondaria sarà obbligatorio indossare la mascherina, in aula e fuori. Un obbligo che potrà essere esteso a partire dai sei anni di età se la situazione dovesse peggiorare. In più gli ingressi saranno scaglionati, sarà provata la temperatura agli studenti e saranno effettuati un totale di 500mila tamponi a docenti, personale amministrativo e studenti: 8mila al giorno dal 15 settembre al 9 ottobre e 20mila dal 10 ottobre al 15 novembreCovid, Burioni: «Cantare in coro è rischioso, negli Usa due morti»