Salvini a Napoli rilancia il piano casa: «Ma non sarà un condono»

Il ministro Matteo Salvini al Museo di Pietrarsa
Il ministro Matteo Salvini al Museo di Pietrarsa
di Adolfo Pappalardo
Martedì 9 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 10 Aprile, 07:33
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«Ci stiamo lavorando da mesi: ancora qualche giorno e presenteremo il testo a tutta la squadra di governo», spiega Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture è al museo di Pietrarsa a Portici per la tappa campana del suo tour «L'Italia dei sì». Dentro la sala è strapiena: oltre a militanti del partito moltissimi sono imprenditori. Prima però il vicepremier si ferma con i giornalisti per spiegare il provvedimento a cui lavora da mesi, dopo aver ascoltato tutte le associazioni di categoria. «Sono concordi con me, compresi alcuni sindaci di centrosinistra», puntualizza lui anche per schivare le polemiche di chi, vedi i grillini, parlano di una nuova sanatoria edilizia.

«Nessun condono generalizzato: porteremo in Parlamento quello che è un atto di giustizia sociale che muoverà tante energie, tanti soldi, tanti immobili. Chi si è costruito le ville in riva al mare o al fiume, in aree protette, sismiche o idrogeologicamente pericolose, ovviamente non ha nessuna scusa», premette sempre il leader della Lega. «Io mi sto occupando di tutto quello che è all'interno delle mura domestiche e sta bloccando migliaia di famiglie italiane per una finestra, per 20 centimetri di antibagno, per il soppalco, per la cameretta del figlio, per un sottotetto: tutto quello che - spiega - sta bloccando milioni di immobili e intasando migliaia di comuni, per quello che mi riguarda, va sanato.

Il cittadino paga, il Comune incassa, ci si libera da tanti fogli di carta, il mercato immobiliare torna a correre con l'obiettivo è che scendono i prezzi degli affitti e degli immobili in vendita». Poi a chi gli fa notare una certa freddezza degli alleati di governo che non ne sanno molto, invoca ancora un po' di pazienza: «Ancora qualche giorno di limatura e poi presenteremo il testo a tutta la squadra di governo».

Gli investimenti 

L'intervento del ministro prevede una scaletta di un'ora. Ne metterà 57 minuti per illustrare, ipad in mano e slide che scorrono sul maxi schermo alle sue spalle, il piano di investimenti per la Campania. Dalle ferrovie ai porti, dall'edilizia pubblica alle autostrade. «Stiamo investendo una quantità di miliardi ed energia, come non c'è precedenti, in tutta Italia e soprattutto al Sud per recuperare decenni di ritardo. I governi del passato - incalza - si sono dimenticati di una parte di Paese. Io invece sto investendo sull'alta velocità fra Brescia-Verona-Vicenza, sulle olimpiadi invernali e sulla diga di Genova, ma soprattutto lavoro per recuperare il ritardo in tante regioni del Sud, quindi l'alta velocità Napoli-Bari, la progettazione della Salerno-Reggio Calabria e il ponte sullo Stretto. E conto alla fine del mio mandato di avere unito il Paese, cosa che negli ultimi decenni qualcuno soprattutto a sinistra non è riuscito a fare». Alla fine foto ricordo con il sindaco Gaetano Manfredi e il vice governatore Fulvio Bonavitacola. E su De Luca stavolta niente duelli. Anzi: «Ho letto che è a favore del ponte sullo Stretto. Vuol dire che ogni tanto anche secondo De Luca faccio qualcosa di buono. E mi porto a casa almeno questo complimento». 

L'autonomia 

Ma ovviamente anche se l'appuntamento è in veste di ministro Salvini non rinuncia agli abiti da segretario della Lega. E difende il progetto di Autonomia: «Oggi il paese non è unito per colpa del centralismo e della burocrazia. Oggi se ci sono due livelli di offerte diverse, di possibilità e di sanità diversa non è colpa dell'autonomia che non c'è, è per colpa di pessima amministrazione. Autonomia significa lasciare a livello locale la possibilità di scegliere, senza che nessuno ci perda un euro». E su questo punto non rinuncia quindi allo scontro politico: «L'autonomia darà spazio ai buoni amministratori, quindi non ci saranno più alibi per i De Luca o per gli Emiliano per dire è colpa degli altri, della sfortuna o magari di Salvini...». 

 

Ma il ministro, ieri, è a Napoli anche per un appuntamento più politico: la nascita del gruppo della Lega a palazzo San Giacomo. Un traguardo proprio nei giorni in cui il partito festeggia i suoi primi quarant'anni. «Siamo nati a livello territoriale e adesso siamo in tutto il Paese. Ieri (l'altro ieri, ndr) ero a Bari, dove presenteremo una bella squadra e prima ero a Potenza: è una Lega più forte, più diffusa rispetto a quella nata 40 anni fa». E se per le regionali in Basilicata l'alleanza del centrodestra è granitica tanto che sul palco del comizio finale si saranno Meloni, Salvini e Tajani, ora l'obiettivo è tenere lo stesso risiko per la Puglia. Intanto a Napoli Salvini ieri saluta la nascita del primo gruppo consiliare della Lega in Consiglio comunale(«Vuol dire che abbiamo fatto tanta strada»). Con l'obiettivo di conquistare Comune e Regione dove «da troppi anni governa la sinistra». Il sogno è un sindaco leghista a Napoli? «C'è tempo, intanto lavoro con l'attuale sindaco e l'attuale governatore. Poi sicuramente il centrodestra, che a Napoli e in Campania negli anni passati non sempre si è espresso al massimo, avrà l'onore e l'onere di offrire un cambiamento. Per questo - conclude - ci stiamo già preparando ora per allora per un cambiamento serio, reale e concreto». I cronisti chiedono: alla Regione immagina Gennaro Sangiuliano? «Fa il ministro della cultura e lo fa bene. È presto per pensarci». Anche perché prima ci sono le Europee e alcuni sondaggi danno Forza Italia in sorpasso sulla Lega. Ma su questo punto Salvini non si esprime: «Commento la realtà, non le fantasie». 

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