Salernitana, mini riscatto
Bollini: «Senza l'espulsione...»

Salernitana, mini riscatto Bollini: «Senza l'espulsione...»
di Alfonso Maria Avagliano
Lunedì 6 Marzo 2017, 06:55
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SALERNO - «Eravamo già al dolce, ce lo stavamo gustando, poi l’arbitro ha fischiato il rigore e il dessert è stato un po’ amaro», dice Alberto Bollini dopo l’1-1 ottenuto in casa del Benevento. Una metafora culinaria per spiegare prova reattiva e grintosa della Salernitana. Certo, con un sorso di «Strega» finale e qualche imperfezione ma irradiando segnali confortanti, dopo le due sconfitte di fila «che ci avevano fatto crollare sportivamente il mondo addosso in quattro giorni».
Parla solo l’allenatore. «Per scelta della società», fa sapere l’area comunicazione del club. Niente calciatori ai taccuini della stampa, decisione già assunta nel recente passato al termine di settimane movimentate. Tant’è. Eppure «la squadra ha dimostrato coraggio e carattere, ha giocato da gruppo e su questo non ho mai avuto alcun dubbio. Il pareggio è tutto sommato giusto ma resta l’amaro in bocca perché abbiamo saputo tenere quasi fino alla fine – commenta Bollini –. L’approccio alla partita è stato importante, collezionando subito cinque corner di fila abbiamo dato un segnale grosso. Peccato essere rimasti in dieci nel momento cruciale, abbiamo comunque giocato un calcio propositivo». Proprio l’espulsione di Odjer ha influito nell’economia del match. «Sono esperienze che servono a un giovane come lui – afferma il mister a proposito del rosso rimediato dal mediano (che varrà almeno due turni di stop dal Giudice Sportivo, nda) –. Nello spogliatoio piangeva, l’ho rincuorato. Sta crescendo, in circostanze come quella un po’ di esperienza sarebbe tornata utile. Non so se il rosso diretto era giusto, però voglio guardare anche a un altro episodio come il fallo di Venuti su Sprocati lanciato verso la metà campo avversaria in campo aperto nel secondo tempo, che avrebbe meritato lo stesso trattamento. Ma per un arbitro è sempre difficile decidere, sono frazioni di secondo ed è andata così».
Nonostante l’inferiorità numerica, la Salernitana ha tenuto e rischiato pure di chiudere la partita. Come di perderla, se il Benevento (che protesta per un presunto tocco di mano di Bernardini in area) non avesse trovato un super Gomis sulla sua strada. «I ragazzi hanno mostrato grande spirito di sacrificio, rimanendo in piedi e reggendo la forza d’urto importante del Benevento che ha fatto di tutto per pareggiare», dice Bollini. Nella ripresa assedio sannita e qualche ripartenza granata che avrebbe meritato maggior fortuna. «Un peccato, a volte m’arrabbio perché non riusciamo a concretizzare quanto si fa in settimana. Ci prendiamo questo punto e guardiamo al prossimo impegno», aggiunge Bollini prima di analizzare le scelte di formazione e sui cambi: «Nella ripresa loro spingevano molto con Ciciretti, volevo più palleggio con Ronaldo e ho tolto Zito che era molto stanco. Improta? Ha fatto bene le due fasi ma con l’inserimento di Lopez nel Benevento, che spinge tanto, non volevo compromettere la gara. Riccardo era ammonito». Giusto, anche se pare non sia stato felicissimo del cambio, scalciando platealmente una bottiglietta più volte in panchina. «Sprocati sa ripartire e sulla sinistra ha fatto molto bene, poteva far gol – continua il trainer -. La nostra coperta era corta, qualcosa dovevamo lasciare. Ci sono tanti aspetti positivi oggi da cui prendere spunto per rimetterci a lavorare».
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