Salerno, Dispersione scolastica: «alleanza educativa» tra istituzioni e famiglie

Presenti procura e tribunale dei Minoridi Salerno: l'importante ruolo di Comuni e presidi

Il prefetto Francesco Russo
Il prefetto Francesco Russo
di Petronilla Carillo
Martedì 27 Febbraio 2024, 06:50 - Ultimo agg. 10:59
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La speranza di tutti è di non dover ricorrere alla denuncia dei genitori per arginare il fenomeno della dispersione e dell’evasione scolastica. Lo dice il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, lo ribadisce il procuratore dei Minori, Patrizia Imperato. Ed è proprio questa l’ultima ratio del protocollo d’intesa “Per l’omogenea applicazione nei comuni della provincia di Salerno della normativa in materia di vigilanza sull’adempimento dell’obbligo di istruzione” firmato ieri, alla presenza del prefetto Esposito e del direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Ettore Acerra, dal presidente del Tribunale per i Minorenni di Salerno, Piero Avallone, il procuratore Imperato, il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania – Ufficio X Ambito Territoriale di Salerno, Mimì Minella e il Presidente dell’Anci Campania–coordinamento di Salerno, Gianfranco Valiante. Un protocollo definito da tutti «un’alleanza educativa».

L’ITER

Il protocollo, come ha ribadito anche il prefetto Esposito, nasce dall’esigenza di arginare il fenomeno ed intervenire sulle cause che portano i ragazzi ad allontanarsi dalla scuole, sulla scia anche di un ulteriore approfondimento del decreto Caivano. Obiettivo delle parti (hanno partecipato alla redazione del protocollo tutti i 158 comuni del Salernitano) è quello di prevenirela dispersione ed evasione scolastica seguendo una procedura unica per tutti ma, soprattutto, intervenire laddove si ravvedano cause legate al disagio, alla dipendenze (non solo dalle droghe) e dalla famiglia. Temi, questi, tutti molto cari al prefetto e ai magistrati dei Minorenni. L’iter previsto dal protocollo è molto semplice e troverà la sua applicazione nel giro di un mese. «In particolare - ha ribadito il prefetto Esposito - si è pensato di valorizzare gli strumenti che consentano di prevenire l’abbandono scolastico, intercettando i bisogni e i problemi degli alunni inadempienti prima di arrivare al momento sanzionatorio nei confronti dei genitori». La procedura – che si compie appunto nell’arco di un mese – stabilisce chi fa cosa ed è scandita in più fasi proprio per favorire l’assistenza e il sostegno al minore e alle famiglie, in modo che possa esserci la ripresa della regolare frequenza scolastica senza giungere all'estrema ratio della denuncia e della sanzione nei confronti di chi è responsabile del minore. Fondamentale, dunque, è la condivisione delle notizie. I dirigenti monitorano le assenze: quando sono più di quindici (anche non consecutive) nell’arco di tre mesi, scatta la segnalazione a procura e comune. Da allora partono i sette giorni entro i quali i ragazzi devono tornare a scuola , in caso contrario scatta l’ammonizione del sindaco e, se entro un mese, nulla cambia, partono le denunce.

Oltre ad occuparsi dei singoli casi il gruppo di lavoro ha ritenuto opportuno seguire l’andamento del fenomeno a livello territoriale attraverso l’istituzione, presso l’Ufficio Scolastico Regionale - Ambito Territoriale di Salerno, dell’osservatorio provinciale sulla dispersione scolastica, che raccoglierà, analizzerà ed elaborerà i dati sul fenomeno, elaborati in forma anonima per promuovere ulteriori iniziative che permettano di contrastare il fenomeno, ma anche per prevenire situazioni di devianza minorile, spesso connesse all’abbandono scolastico.

LE VOCI

«Questo protocollo - dichiara il prefetto Esposito - agisce sul versante della prevenzione proprio per consentire alla scuola e ai Sindaci di instaurare un dialogo con le famiglie a tutela dei ragazzi, che devono avere nell’istituzione scolastica un punto di riferimento non solo in chiave di opportunità culturali ma anche per lo sviluppo della propria sfera affettiva e sociale. Questo patto rappresenta un primo tassello di un percorso che stiamo strutturando attorno ai problemi che sempre più affiggono parte dell’universo giovanile. A breve organizzeremo dei tavoli – coinvolgendo tutte le altre Istituzioni interessate – dedicati ai gravi fenomeni di disagio e alle dipendenze nelle loro molteplici forme: droga, alcol fino ad arrivare alle più recenti ludopatia e dipendenza da internet».

E sulla crisi delle famiglie interviene anche il sindaco di Baronissi, in rappresentanza Anci, Gianfranco Valiante: «il disagio delle famiglie è un aspetto sul quale si deve lavorare perché è molto più grave di quanto non si creda». Per il procuratore Imperato e il presidente Avallone, questo protocollo «può essere un importante punto di svolta anche per il nostro lavoro, nel bene e nell'interesse dei giovani». Proprio i magistrati dei Minorenni, da luglio 2022 a dicembre 2023 hanno emesso poco meno di cento provvedimenti su minori che arrivano da condizioni di disagio e violenza familiare.