Scacco al nuovo clan di Scafati, si è costituito uno dei cinque latitanti

Tra gli irreperibili anche Dario Federico, già condannato nel 2007 perché riconosciuto a capo di una associazione a delinquere di stampo mafioso che operava tra Pompei e Boscoreale

I carabinieri
I carabinieri
di Daniela Faiella
Mercoledì 21 Febbraio 2024, 07:00
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Era sfuggito alla cattura durante il blitz dei carabinieri con cui, all’alba di venerdì, è stata smantellata un’organizzazione criminale di stampo mafioso che aveva monopolizzato la gestione del malaffare tra Scafati ed i paesi vesuviani, con ben 31 arresti.

Umberto Grimaudo si è presentato lunedì sera negli uffici della tenenza dei carabinieri di Scafati per costituirsi. Il suo nome era nell’elenco dei 36 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Salerno Pietro Indinnimeo su richiesta della Dda, all’esito di un’attività di indagine che aveva svelato l’esistenza di un nuovo clan camorristico, autodefinito “famiglia” (in virtù dei vincoli di parentela che legano i principali componenti) facente capo al pluripregiudicato di Boscoreale Dario Federico (anche lui irreperibile) il quale da alcuni anni aveva trasferito i suoi interessi criminali dal vesuviano a Scafati, in virtù di un’alleanza con il ras del quartiere Mariconda, Salvatore Di Paolo “o’desert’inn”, per la gestione delle attività illecite, spaccio e estorsione in primis.

Restano irreperibili altri quattro soggetti, destinatari dello stesso provvedimento cautelare.

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Tra questi, il vertice del clan, Dario Federico, già condannato nel 2007 perché riconosciuto (anche in quel caso) a capo di una associazione a delinquere di stampo mafioso che operava tra Pompei e Boscoreale
 

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