Benevento, Bucchi sulla graticola:
test decisivo a La Spezia

Benevento, Bucchi sulla graticola: test decisivo a La Spezia
di Luigi Trusio
Lunedì 12 Novembre 2018, 10:00
3 Minuti di Lettura
Un'altra domenica trascorsa a mordersi i gomiti per due punti lasciati per strada, sperando che nel finale di stagione non peseranno come macigni. Il Benevento stesso non riesce a spiegarsi quegli otto minuti di follia collettiva pagati a carissimo prezzo, e che ancora una volta mettono in evidenza la carenza di personalità di una squadra in grado di complicarsi la vita anche quando tutto sembra filare in discesa e soprattutto incapace di gestire i momenti chiave. Al di là di ogni ragionevole disquisizione tecnico-tattica, quando sei avanti 2-0 a cinque minuti dal 90', se ti fai rimontare da un avversario qualitativamente inferiore, prendi un gol di testa dal giocatore più basso e un altro da un 27enne che fino a due anni fa si barcamenava tra Eccellenza e Serie D, vuol dire che qualcosa non funziona e che i limiti caratteriali si ripropongono in maniera impietosa. Una vera e propria anomalia per un gruppo che, almeno sulla carta, vede tra i propri leader calciatori con svariate presenze in nazionale, nelle principali competizioni europee e nella massima categoria.

Bucchi e i calciatori dovranno guardarsi negli occhi per cercare di capire realmente cosa non va, perché la sensazione è che ci sia una solo parziale consapevolezza dei problemi. Mentre l'allenatore sembra averne totale contezza (anche per via della sua posizione, che sta diventando sempre più scomoda, al punto che la Spezia potrebbe essere già decisiva), i giocatori non possono trincerarsi dietro un «dobbiamo fare di più»: occorre prendere la situazione di petto e agire di conseguenza. La squadra ha un potenziale che riesce a esprimere solo in parte ed in determinati contesti. Alla prima difficoltà parte il tilt. Non ci si ritrova più e si fa fatica a mantenere lucidità e mirino focalizzato sull'obiettivo. Bucchi ha provato a sopperire alle fragilità optando, a sorpresa, per un cambio di modulo. Un scelta che sulla carta avrebbe dovuto garantire più equilibrio nello sviluppo delle due fasi e, contestualmente, più sicurezza agli interpreti. Il Benevento al «Cabassi», al netto dei rischi che (a quel punto giustamente) si è preso, ha fatto la partita che doveva fare, attaccando con moto perpetuo, saltando l'uomo, mettendo cross, tirando in porta, creando occasioni e andando due volte a segno. Qualcuno ha letto la decisione di passare al 3-5-2 come una sorta di disconoscimento del mercato estivo e ha tacciato Bucchi di incoerenza. Ma in realtà il tecnico, pur di dare una scossa, ha derogato al suo credo tattico dimostrando di essere capace di mettersi in discussione. Evento raro in una categoria professionale dove l'umiltà spesso scarseggia.
 
Bucchi ha mantenuto la difesa a tre nonostante il doppio infortunio di Costa prima e Di Chiara poi. Fino all'85' aveva avuto ragione. L'unica cosa che, nel contesto della gara, gli si può imputare, è che sulla seconda defezione avrebbe potuto mettersi a quattro inserendo un esterno offensivo schierato magari da trequartista per non perdere un altro cambio in attacco. Ora però, al netto dello sciagurato epilogo, bisogna capire se il miglioramento sul piano del gioco sia ascrivibile solo alle variazioni apportate o anche alla poca consistenza dell'avversario. Il match di domenica a La Spezia, contro una squadra molto più solida e coriacea, sarà la cartina di tornasole. Bisogna vedere però quali soluzioni adottare, visto che la squalifica di Tello (che era diffidato) e le condizioni di Costa (quadricipite), Letizia (caviglia) e Di Chiara (problemi respiratori per lui che già un anno fa aveva accusato un leggero malessere in allenamento) non lasciano presagire nulla di buono.

Stasera al «Dubai Village» di Camposano, nei pressi di Nola, la tifoseria giallorossa verrà premiata come la migliore dello scorso campionato di Serie A all'ottava edizione degli «Italian Sport Awards». La giuria di quello che è una sorta di Gran Galà del Calcio riservato alla stagione calcistica 2017/2018 e patrocinato dal Coni, dalla Figc, Lega A, Lega B, Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti e Associazione Italiana Arbitri, ha riservato anche un premio speciale per il presidente del Benevento Oreste Vigorito e il capitano Christian Maggio (in quest'ultimo caso per i trascorsi con la maglia del Napoli).
© RIPRODUZIONE RISERVATA