Benevento, i dubbi di Bucchi:
Letizia e Insigne dall'inizio o no?

Benevento, i dubbi di Bucchi: Letizia e Insigne dall'inizio o no?
di Luigi Trusio
Mercoledì 17 Aprile 2019, 12:00
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Alimentare nuove speranze o cristallizzare vecchie gerarchie. Bucchi sta già pensando al Benevento che affronterà il Verona lunedì prossimo ed è combattuto tra la riconferma dell'undici che ha fatto bene con Perugia e Palermo o apportare qualche modifica. Il tecnico ha sostanzialmente in testa due avvicendamenti, ma non è detto che andranno in porto.

I principali indiziati a riprendersi una maglia da titolare contro gli scaligeri sono Letizia e Insigne. Che alla fine fanno pur sempre parte del nucleo portante che ha tirato la carretta fino a qualche settimana fa e che erano stati messi un po' da parte per ragioni differenti. Il terzino di Scampia è stato frenato da un infortunio, che ha interessato la solita caviglia che gli ha più volte creato noie quest'anno, e dunque è stato indisponibile nelle gare con Carpi e Perugia e probabilmente Bucchi ha preferito tenerlo fuori anche col Palermo, per dare fiducia chi aveva fatto bene quando lo aveva sostituito (sia Maggio che Improta, anche perché Letizia per la sua duttilità non ha una corsia prediletta e può giocare indistintamente da laterale destro o sinistro). Considerando poi che lo stesso Letizia, indubbiamente uno dei giocatori più forti - se non il più forte in assoluto - di tutta la B nel suo ruolo, nelle ultime uscite non aveva entusiasmato, la scelta di Bucchi di tenerlo fuori è stata più che condivisibile.

Quanto a Insigne, che è il secondo miglior marcatore stagionale dopo Coda con 6 reti (condite da 5 assist, l'ultimo dei quali per Asencio contro il Palermo, senza conteggiare il cross da cui è nata l'autorete di Micai nel derby di ritorno contro la Salernitana e quello che ha generato la difettosa respinta di Ingrosso, da cui poi è scaturito il gol di Coda a Foggia), ha pagato forse più di tanti altri le prestazioni (singole ma soprattutto collettive) abuliche ed inespressive contro Livorno e Cremonese, oltre al fatto che la rimonta di Ascoli si sia concretizzata, più casualmente che per altro, soltanto dopo la sua uscita dal campo. Ha quindi saltato a piè pari Carpi e Perugia per poi subentrare, forse in maniera tardiva (mancavano 14 minuti al 90esimo e Armenteros aveva la spia della riserva accesa da almeno un quarto d'ora), nel finale dello scontro diretto col Palermo.
 
Ovviamente è ancora presto per prendere qualsiasi decisione, ci sono ancora 5 giorni pieni di allenamenti sul campo, ma il rientro dal primo minuto di Letizia e Insigne è qualcosa di più di una semplice suggestione. I principali candidati ad uscire sono Maggio e Armenteros, ma non è ancora detta l'ultima parola. Il capitano contro Carpi, Perugia e Palermo se l'è cavata dimostrando di aver ritrovato una condizione accettabile, ma ancora non riesce ad essere del tutto efficace nella fase difensiva (non è un caso se entrambi i gol rosanero, ascrivibili comunque ad errori dei compagni, sono frutto di azioni che hanno avuto origine sul versante da lui presidiato), patendo la velocità degli esterni avversari e soprattutto l'uno contro uno. Non che Letizia sia un fenomeno nel chiudere le diagonali difensive e nell'abilità di contenimento, ma se non altro può contare su una maggiore rapidità di base e freschezza atletica alla distanza. Lo svedese di origine cubana domenica sera è sembrato un pesce fuor d'acqua, e la sua poca propensione ad incidere si era già vista all'alba del match come il buongiorno dal mattino.

Oggi la squadra riprenderà ad allenarsi all'«Imbriani» dopo due giorni di riposo intervallati dal lavoro defaticante di lunedì, e Bucchi avrà l'opportunità di sondare lo stato di forma dei suoi ragazzi e verificare se c'è qualcuno reduce da acciacchi post-gara di varia natura. Intanto ieri il giudice sportivo, come ampiamente annunciato, ha squalificato l'attaccante Asencio per un turno per cumulo di ammonizioni. La contestata direzione di Ghersini di Genova ha, tuttavia, prodotto anche una «beffa» oltre il danno: sanzionati con una partita di stop, infatti, il direttore sportivo giallorosso Pasquale Foggia e il collaboratore tecnico Ivan Tisci, entrambi scattati dalle rispettive panchine, in momenti diversi, per protestare contro alcune scelte arbitrali maturate proprio nelle battute finali del match contro i siciliani. Che, per la cronaca, hanno fatto infuriare pure Bucchi e buona parte degli 11mila presenti.
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