Benevento, Bucchi non fa drammi:
«Giocato bene, meritavamo di più»

Benevento, Bucchi non fa drammi: «Giocato bene, meritavamo di più»
di Pietro Mastrolilli
Lunedì 11 Marzo 2019, 11:00
3 Minuti di Lettura
C'è rammarico, ma anche consapevolezza. Rammarico perché, a conti fatti, il Benevento torna a casa con la seconda sconfitta di fila sul groppone e l'ennesima chance fallita per agganciare il secondo posto. La consapevolezza è che la reazione, dopo la partitaccia di Livorno, c'è stata e a Cremona i giallorossi avrebbero meritato il pareggio.

Cristian Bucchi sembra voler ripartire da questo, ossia dalla buona prova dei suoi. Anche se poi si desidera ambire per altri traguardi, c'è bisogno di fare molto di più. È una sconfitta diversa quello dello Zini, anche se è comunque una sconfitta. «A Livorno non siamo proprio scesi in campo sottolinea Bucchi - quella è una partita a sé, da cancellare. Qui siamo stati bravi perché comunque abbiamo creato tre o quattro occasioni. Mi aspettavo questo tipo di gara, soprattutto per come era organizzata la Cremonese. Immaginavamo di trovare una squadra in difficoltà che l'avrebbe impostata sull'agonismo. Ci hanno lasciato in mano il palleggio e non siamo riusciti a farlo come volevamo perché il terreno di gioco non era in condizioni accettabili. La Cremonese ha provato solo a farci male con episodi a gioco fermo, come i calci piazzati. Ho rivisto la mia squadra, l'interpretazione del match è stata perfetta e credo che potevamo vincere senza rischiare nulla. Purtroppo abbiamo sbagliato soltanto negli ultimi secondi, quando è arrivato il gol. Siamo stati troppo leggeri, arrivando sempre secondi sul cross e sulla respinta di Montipò. Nel calcio basta un mezzo errore e rischi di perdere e noi siamo riusciti a perdere senza subite tiri perché l'unica parata di Montipò è arrivata solo sul tiro di Castagnetti prima del gol di Emmers. È andata così, una sconfitta che non ci sta. Sono molto arrabbiato perché non si può perdere in questo modo: già il pareggio sarebbe stato stretto, poi una sconfitta ci lascia molto rammarico».
 
A sorpresa, Bucchi ha tolto dalla naftalina Di Chiara, schierato nei tre di difesa al posto di Tuia, frenato da un problema all'adduttore, e di Gyamfi. «È stata una scelta forzata», ha chiarito l'allenatore del Benevento. A centrocampo, invece, spazio al doppio mediano con Viola e Crisetig. «Ho riconfermato Viola perché mi era piaciuto nel corso delle ultime uscite. La sua uscita non è affatto una bocciatura. Quella doppio mediano è una soluzione diversa che possiamo utilizzare quando troviamo gli spazi intasati».

A questo punto, è legittimo pensare a un problema di pressione che il Benevento non riesce a gestire: sarebbe inammissibile. «Forse l'aria dell'alta classifica ci fa male, probabilmente siamo abituati a soffrire. Ci prendiamo questa sconfitta immeritata e pensiamo già alla prossima gara, senza farci prendere dallo sconforto. Mancano dieci gare al termine e dobbiamo essere equilibrati. Dobbiamo fare la corsa solo su noi stessi».

Finalmente si è sbloccata la Cremonese, che arrivava da un mese senza vittorie e si trovava impelagata nella lotta per non retrocedere. Massimo Rastelli salva la sua panchina, lancia un messaggio rappacificatore al pubblico che lo ha contestato ed esalta i suoi. «L'episodio finale in dieci la dice lunga sulla nostra forza e sulla voglia che abbiamo sempre avuto di vincere. Basti guardare quanti eravamo in area in quell'occasione: Emmers ha segnato, Arini e Carretta stavano accorrendo, Castagnetti ha tirato e Renzetti ha fatto partire il cross. Ed eravamo con l'uomo in meno. Ai ragazzi avevo detto che sarebbe iniziato un altro mini-torneo da undici partite senza grandi o piccole squadre, dove sarebbe stato necessario fare punti su ogni campo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA