Elena, la supertifosa del Benevento
colpita da Kragl con una pallonata

Elena, la supertifosa del Benevento colpita da Kragl con una pallonata
di Marco Borrillo
Giovedì 3 Ottobre 2019, 11:13
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Una disavventura con lieto fine. Il calcio è capace di regalare anche storie come questa. Oliver Kragl è uno specialista delle conclusioni da lontano. Ha un sinistro potente e preciso. E quando il tedesco inquadra la porta può procurare «danni» agli avversari. Ma qualche volta (altrimenti non sarebbe umano) è possibile che si verifichino danni collaterali. Soprattutto se chi è sulla traiettoria non vede partire la sassata. Ne sa qualcosa Elena Serino, supertifosa e abbonata che segue il Benevento in casa e qualche volta in trasferta. Nel riscaldamento del match con l'Entella, è al suo posto nell'anello inferiore della Curva Sud, appostata dietro la porta ma non proprio in linea. Kragl è in campo e sta provando ad intiepidire il mancino. Poi sgancia una delle sue «bombe», che finisce verso i gradoni. «Sono solita arrivare presto allo stadio - spiega Elena - e smanettavo col telefonino intenta ad inviare un messaggio». Così non vede arrivare il siluro. «La pallonata mi è arrivata dritta sulla fronte, indossavo gli occhiali da sole e sono stati questi a provocarmi dei tagli sul naso oltre che il dolore per la botta». Il tempo di rendersi conto e si fiondano i primi soccorsi. «I ragazzi del primo anello che conosco da 30 anni mi sono subito venuti in aiuto. Poi è toccato agli addetti della Misericordia, molto professionali: sono riusciti a tranquillizzarmi, mi hanno fatto passare in campo per condurmi in infermeria mentre le squadre stavano per entrare in campo».
 
Ed Elena vede i suoi beniamini sfilarle davanti a pochi metri: «Ho pensato: sono in campo anche io! Poi però sono giunta in infermeria e mi hanno prestato le cure necessarie. Volevano tenermi sotto osservazione ma mi sono opposta, ero lì per assistere alla partita». Trascorre circa un quarto d'ora ed Elena può finalmente tornare al suo posto. «Giusto in tempo per vedere il gol, proprio di Kragl». Che evidentemente aveva aggiustato la mira. La partita si conclude, Elena rientra a casa. «Avevo ancora il mal di testa, così mi è venuto in mente, dato che li seguo entrambi, di inviare via Instagram la foto con pallone e naso incerottato sia ad Oliver che alla moglie, Alessia Macari. L'ho fatto simpaticamente, presentandomi come una sorta di amuleto: dopo avermi colpita ha fatto anche gol. Devo dire che si sono preoccupati e mi hanno chiesto subito come stavo. Sono stati dolcissimi e li ringrazio pubblicamente per l'attenzione».

Piacevole il siparietto social che ne è scaturito: «Tiro di Kragl, i tre punti (due dei quali l'Entella li aveva appena scippati ai giallorossi, nda) li ho messi io oggi. Grazie, come ricordo porto a casa il pallone, ora merito la maglietta» ha ironizzato Elena. «Scusami tanto - ha replicato il tedesco - almeno hai il mio pallone. Spero che tu stia bene». «Figurati non è colpa tua - ha controbattuto Elena - perlomeno hai segnato ed hai finanche aspettato che ritornassi in curva per farlo. Ho sempre sostenuto che le tue fossero vere e proprie bombe». Il finale con la collaborazione della Macari: Kragl posta una story taggando Elena e richiamando la foto da lei postata sul profilo di Alessia: «Al riscaldamento non ho preso la porta ma te mi dispiace tanto per i tre punti e il naso un po' rotto. Ti voglio regalare una mia maglia». La favola si è conclusa nel migliore dei modi, presto ci sarà l'incontro per la consegna. E vissero tutti felici e contenti, compresa Elena che, per la cronaca, ha ancora il mal di testa.
 
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