Salernitana, il modulo della rimonta
con il dubbio del trequartista

Salernitana, il modulo della rimonta con il dubbio del trequartista
di Pasquale Tallarino
Giovedì 18 Aprile 2019, 12:00
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Tre difensori centrali, Casasola e Lopez più defilati e utilizzati per formare un centrocampo a quattro oppure a cinque elementi, in base alla presenza o meno del trequartista: Gregucci pensa di affrontare il Brescia capolista ripartendo da dove ha concluso (bene) con il Cittadella. Al centro sportivo Mary Rosy ha lasciato aperto qualche spiraglio per un ballottaggio e guai se non fosse accaduto, di mercoledì: ci sono tre uomini per due maglie da destinare non alla rottura ma alla manovra, quindi al sostegno di Djuric che all'improvviso si è svegliato ed è diventato imprescindibile.
 
Gli allenatori consigliano talvolta di non abbondare con numeri e moduli. «Sono riduttivi», ribattono. Però alla fine li utilizzano pure loro: gesticolano in partita e in allenamento e dettano la disposizione. È accaduto pure ieri: 3-5-2 oppure 3-4-1-2, cioè tre difensori per provare a ottenere superiorità contro le due punte Donnarumma e Torregrossa, un centrocampista centrale, Di Tacchio, che intercetti il trequartista del Brescia, uno tra Morosini e Tremolada, altri due centrocampisti per bloccare le mezzali Bisoli e Ndoj. Resta una domanda, anzi un pericolo, un cognome: Tonali? La Salernitana può decidere di limitarlo con un interditore, ad esempio Odjer, creando però un centrocampo troppo bloccato e senza mediani di ruolo in panchina (Minala squalificato, stessa situazione della sfida al Cittadella, giocata senza Akpa Akpro squalificato) oppure con un giocatore un po' più dinamico, ad esempio Mazzarani, che ha fatto in passato sia la mezzala, sia il trequartista. In realtà i trequartisti potrebbero essere anche due, ma dipende da Mazzarani, anzi da Rosina, oppure da Jallow. Gregucci ha negli occhi la bella chiusura non solo vincente, ma anche convincente della sfida al Cittadella: ingresso di Rosina, Jallow sulla velocità, Djuric di presidio. Non tutte le partite, però, sono uguali e neppure gli avversari. Al netto di Rosina, che si aspetterebbe magari un utilizzo dal primo minuto, e al netto del difensore Mantovani, che è ancora un po' affaticato, è stato gestito e oggi (stadio Arechi, amichevole contro l'under 17) dovrebbe rientrare in gruppo, la Salernitana allo stadio Rigamonti dovrà fare i conti con altri numeri.

Stavolta non c'entrano i moduli ma le cifre che sintetizzano il proprio rendimento e quello degli avversari. Il Brescia è prima in classifica (60 punti) e nei gol segnati (63). È la seconda della classe per rendimento casalingo (36 punti su 45 in palio, alle spalle del Lecce) e per reti segnate (33, salentini primi anche in questo caso). A proposito di gol, gli stoccatori Donnarumma e Torregrossa ne hanno segnato 35 in due (24 Alfredino, ex granata). La Salernitana, che in totale ha segnato 37 reti, ha bisogno di adottare contromisure. Negli occhi dei tifosi e probabilmente nella testa della squadra c'è ancora la difesa a quattro del girone d'andata. Era una novità, una primizia d'inizio stagione: l'allenatore dell'epoca, Colantuono, decise di affrontare le rondinelle con Pucino e Casasola terzini, il primo a sinistra, Mantovani e Schiavi difensori centrali. Il Brescia andò a nozze, complice anche una Salernitana compassata, in difficoltà, schierata un girone fa con Rosina trequartista alle spalle di Bocalon e Jallow. Donnarumma fu autore di una tripletta e decretò la prima sconfitta casalinga della Salernitana, la prima di una lunga serie. Un girone dopo, serve una partita di lotta ma senza consegnarsi al Brescia, perché la frase di Gregucci, quando parlava in sala stampa, è di stringente attualità: «Alla prima folata di vento, prendiamo gol». Accade da sei gare di fila. La vittoria con il Cittadella ha restituito un briciolo di serenità. Servirebbe adesso almeno un punticino per trovare continuità, per contenere la risalita del Venezia, evitare ogni ragionamento sul ricorso del Foggia che va a caccia di punti e per non trasformare la sfida al derelitto Carpi, il 27 aprile, di nuovo nella sfida salva-vita. Sarà comunque necessario vincerla ma è meglio arrivarci con una classifica meno allarmante.
 
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