Juve Stabia, il patron spaventa tutti:
«Non garantisco l'iscrizione»

Juve Stabia, il patron spaventa tutti: «Non garantisco l'iscrizione»
di Gaetano D'Onofrio
Martedì 12 Giugno 2018, 08:17
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Un fulmine a ciel sereno, che si abbatte sulla Juve Stabia e sui suoi tifosi alle 6.46 di mattina. Un risveglio tutt'altro che dolce, dopo le fatiche elettorali per la città, ancora in attesa di conoscere il suo primo cittadino. Il patron della Juve Stabia, Franco Manniello, dice addio, ed in poche righe spiega i motivi per cui non potrà garantire neppure l'iscrizione al prossimo campionato: "Cari tifosi della Juve Stabia - si rivolge a mo' di lettera ai supporter, il dirigente -, con forte rammarico e sincero dispiacere Vi annuncio che quest’anno non potrò garantire l’iscrizione della nostra squadra al campionato di calcio di Lega Pro 2018/2019. Il calcio nelle serie minori, purtroppo, rappresenta oggi giorno un lusso che poche persone si possono ancora permettere.

A fronte di un calo costante del pubblico su scala nazionale e locale, dato che la maggior parte degli appassionati preferisce oramai seguire in TV la Champions League e la Serie A, gli introiti per le piccole società come la nostra sono risibili, l’interesse commerciale nullo, l’apporto istituzionale inesistente. Negli ultimi anni ho provato sottotraccia, per non influire negativamente sull’andamento della squadra nei campionati in corso, a sondare l’interesse di numerosi interlocutori, in Italia e all’estero, per trasferire la totalità delle mie quote azionarie della S.S. Juve Stabia o almeno la maggioranza di esse; purtroppo, nessuna delle persone che ho incontrato si è mai mostrata realmente interessata a rilevarle per entrare in società.

Sono entrato a far parte della Juve Stabia nel lontano 2008, coinvolto dall’allora Sindaco Vozza, come socio di minoranza insieme ad altri tre azionisti. Da allora, come noto, sono rimasto totalmente solo, compiendo enormi sacrifici, economici e personali, e togliendo tempo al mio lavoro e alla mia famiglia, con il solo obiettivo di salvare il calcio a Castellammare e regalare qualcosa di bello alla città in cui sono nato. Sono stati anni straordinari, dove fortunatamente le gioie sono state maggiori delle delusioni.

Roma, Genova, Firenze, si tratta di emozioni che non potrò mai dimenticare e che sono orgoglioso di aver vissuto abbracciato a Voi. Adesso, tuttavia, non posso più proseguire questa avventura. Mi auguro davvero con il cuore che possiate comprenderlo, dato che sono il primo a soffrirne". Difficile capire quali scenari si apriranno nei prossimi quindici giorni dinanzi al club gialloblù. Dopo il fallimento e la scomparsa del club al termine del ciclo che fu di Roberto Fiore, il vessillo stabiese sarà di nuovo ammainato?
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