«Colantonio è un vincente»,
la Turris adesso pensa al futuro

«Colantonio è un vincente», la Turris adesso pensa al futuro
di Raffaella Ascione
Lunedì 21 Maggio 2018, 10:49
2 Minuti di Lettura
Euforico il post partita del Liguori dopo la vittoria contro l’Aversa Normmana che ha consentito alla Turris di centrare la salvezza. Nell’area antistante lo spogliatoio lato mare, la festa è tutta per il presidente Antonio Colantonio, portato letteralmente in trionfo – prima dai tifosi e poi – dalla squadra. «C’è solo un presidente», il coro intonato a gran voce da Visciano e compagni.

«Gli ultimi 15 giorni sono stati un incubo – commenta il presidente corallino – non riuscivo a pensare che a questa partita. È stata una grande emozione centrare il nostro traguardo dinanzi a così tanti tifosi, che ci hanno dato una spinta incredibile. Vedere tanta gente al Liguori, anche per la fiducia nei confronti di un imprenditore serio, è stato stupendo. Tutti sanno che sono impegnato in politica, ma se contro l’Aversa non fosse andata come è andata, posso onestamente affermare che la mia campagna elettorale non sarebbe mai partita». Una vittoria che consentirà adesso alla proprietà di pianificare con la dovuta serenità il futuro. «Cosa sarebbe accaduto in caso di retrocessione? Avrei garantito l’iscrizione – continua Colantonio – facendomi poi però da parte. Avrei preso atto con umiltà del mio fallimento, agendo di conseguenza. Ovvio che se nessuno avesse raccolto il testimone, non mi sarebbe piaciuto abbandonare la Turris».

Quindi il tecnico Rosario Chiaiese. «Non me ne voglia l’Aversa, ma non c’è stata partita. I ragazzi hanno lavorato con umiltà ed intensità negli ultimi 15 giorni, interpretando al meglio questa gara decisiva. Era fondamentale reagire al meglio, sul piano psicologico, agli ultimi risultati negativi raccolti in campionato. Questa salvezza è il giusto riconoscimento a fronte di tutti i sacrifici sostenuti, derivati anche dalla disastrosa eredità raccolta. Colantonio è un vincente e dopo questa salvezza programmerà per vincere, ne sono certo».

Gli fa da eco il diesse Governucci. «Doveva evidentemente finire con questa festa. Dopo la penalizzazione, dopo i match point falliti e la sofferenza degli ultimi giorni. Questa salvezza è di tutti abbiano dato il loro contributo anche per un solo giorno: è di Carannante, Potenza, Costagliola. È di tutti noi. Adesso dobbiamo fare tutti tesoro degli errori commessi, a cominciare da me, per programmare un gran futuro. Questa città lo merita. Sfido chiunque a portare così tanta gente in una gara salvezza. Nel calcio tutto torna. Se qualcuno voleva la nostra testa, sarà rimasto parecchio deluso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA