Turris a rischio penalizzazione:
«Patteggiamento? Prima la difesa»

Turris a rischio penalizzazione: «Patteggiamento? Prima la difesa»
di Raffaella Ascione
Mercoledì 14 Marzo 2018, 11:13 - Ultimo agg. 11:20
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Sarà l'avvocato Eduardo Chiacchio a curare la difesa della Turris in relazione alla nuova, annosa vicenda - con annesso rischio penalizzazione - ereditata dalla Pietro Abbate. I fatti - come nel precedente caso, costato alla fine un -4 in classifica - risalgono alla stagione 2014/15. La società corallina - cui è stato già notificato un avviso di conclusione indagini - incontrerà l'avvocato Chiacchio la prossima settimana. Al momento, dunque, difficile azzardare previsioni di sorta sugli sviluppi che potrebbero materializzarsi. Anche in termini di strategie difensive.   

«Per adesso - spiega l'avvocato - c'è stato solo un approccio verbale. Non ho insomma ancora letto le carte nella disponibilità del club. So soltanto che ci sarebbero ulteriori presunte irregolarità, rispetto ad altre gare, in relazione alla vicenda che è già costata una penalizzazione qualche tempo fa».

Le presunte irregolarità - che riguarderebbero due dirigenti e tre calciatori - risalgono alla stagione 2014/15. «Prescrizione? Il termine - continua Chiacchio - non è assolutamente decorso. Le contestazioni possono intervenire fino a quattro stagioni successive rispetto a quella in cui si sarebbe consumato l'illecito. Ne sono trascorse appena due».
Potrebbe profilarsi questa volta - ma sul punto il legale è decisamente abbottonato - il ricorso allo strumento di cui all'art. 23 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva, che prevede l'«applicazione di sanzioni su richiesta delle parti» (un accordo «con la Procura federale, prima dello svolgimento della prima udienza innanzi al Tribunale Federale, per chiedere all’organo giudicante l’applicazione di una sanzione ridotta, indicandone le specie e la misura»). Un'eventualità rispetto a cui l'esperto legale tende però a glissare. «Un avvocato pensa a difendersi prima di valutare queste possibilità». 
Non sembrerebbe ad ogni modo costituire uno sbarramento, in tal senso (essendo la Turris già stata condannata per fattispecie analoga), il disposto del successivo comma 3, che stabilisce che «il comma 1 non trova applicazione per i casi di recidiva...». Anche in questo caso, però, un dribbling secco. «Pensarci vuol dire spingersi troppo in là. Intanto devo leggere le carte e poi elaborare una linea difensiva a cui, garantisco, lavorerò con profondo impegno».

Impossibile, al momento, ipotizzare tempi e consistenza dell'eventuale pena. «Siamo in una fase avanzata - conclude Chiacchio - essendo già intervenuta la notifica della conclusione delle indagini. Alla difesa competono però specifiche attività istruttorie, per cui non è obiettivamente possibile prevedere quanto tempo passerà. Certo, alla luce della classifica della Turris, un risultato sarebbe già arrivare alla prossima stagione. Ci sono tante possibilità che potrebbero materializzarsi. Impossibile azzardare qualsiasi previsione, anche rispetto all'eventuale consistenza della pena. Di mezzo c'è la nostra attività difensiva».
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