Sfera Ebbasta, il magistrato: «Le canzoni non bastano per istigare l'uso della droga»

Sfera Ebbasta, il magistrato: «Le canzoni non bastano per istigare l'uso della droga»
di Stefano Buda
Domenica 23 Febbraio 2020, 15:35 - Ultimo agg. 16:33
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Chiesta l’archiviazione per il trapper milanese Sfera Ebbasta, artista amatissimo dalle nuove generazioni che era finito nel registro degli indagati della Procura di Pescara, per istigazione all’uso di droghe, sulla base di un esposto presentato dai senatori forzisti Lucio Malan e Massimo Mallegni. «In mancanza di condotte concrete, idonee a tradursi in istigazione al consumo di sostanze stupefacenti – scrive il sostituto procuratore Anna Benigni – non può ritenersi sussistente, a meno di non voler ritenere responsabile per le proprie idee, e quindi per un reato di opinione, colui che si limiti ad esaltare il proprio, per quanto discutibile e a tratti finanche pericoloso, stile di vita».

La denuncia dei due parlamentari poneva infatti l’accento sull’esaltazione del consumo di droghe da parte di un artista che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per i giovani. Un artista che dunque, con il proprio esempio, secondo Malan e Mallegni sarebbe stato in grado di indurre i fan ad emularlo, istigandoli al consumo di droghe. Manca però il nesso con eventuali condotte illecite. In occasione del concerto che Sfera Ebbasta tenne a Pescara il 12 luglio di due anni fa, ad esempio, non emersero problematiche particolari né vennero presentate denunce per reati connessi allo spaccio o al consumo di droghe. Benigni dunque rileva come «nella condotta dell’indagato si rintracciano gli estremi di un’esaltazione delle sostanze stupefacenti, sganciata, però, da qualsivoglia condotta materiale che integri gli estremi dell’istigazione».

Di conseguenza non c’è reato e «non è compito della magistratura censurare le opinioni e i contenuti dei testi delle canzoni o le fotografie di Sfera Ebbasta, al fine di educare le giovani generazioni». Si avvia dunque verso una più che probabile archiviazione il caso riguardante Gionata Boschetti, in arte Sfera Ebbasta, rispetto al quale proprio la Procura di Pescara era stata la prima ad attivarsi.
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