Cesport, è fuga dalla Scandone:
«Costi troppo elevati»

Giuseppe Esposito, patron Cesport
Giuseppe Esposito, patron Cesport
di Diego Scarpitti
Mercoledì 26 Febbraio 2020, 18:50
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Acqua salata più che clorata. Altro che «chiare, fresche e dolci acque» del celebre Canzoniere di Francesco Petrarca. Sarà anche il «Colosseo delle piscine», come ribattezzata dai neozelandesi durante le Universiadi 2019, ma la Scandone, di questo passo, rischia seriamente di diventare un cattedrale (bella) nel deserto.
 
Solipsismo sportivo. E’ fuga di massa e non per la vittoria dall’impianto di Fuorigrotta. Dopo la Carpisa Yamamay Acquachiara, approdata da anni a Santa Maria Capua Vetere, la Canottieri Napoli, trasferitasi a Casoria, si aggiunge all’elenco anche la Cesport del presidente Giuseppe Esposito. Una magra statistica certifica il momento negativo. Su quattro squadre napoletane soltanto il Posillipo di Roberto Brancaccio e capitan Paride Saccoia proseguirà il campionato di serie A1 «tra le mura amiche».
 
Cornice di un locus poco amoenus. «E’ con sommo rammarico, che siamo costretti a prendere questa decisione. A malincuore siamo costretti a fronteggiare gli onerosi sacrifici economici. E anche noi giocheremo in provincia di Caserta, grazie alla disponibilità del Comune sammaritano e del gestore della piscina Salvatore Napolitano», spiega il patron gialloblu Esposito.
 
Scelta difficile ma necessitata. «Ad inizio anno si era paventata la possibilità, da parte dell’Amministrazione comunale, di un adeguamento delle tariffe della serie A e B: 800 euro per i campionati della massima competizione contro i 300 per le serie minori, trattandosi però degli stessi spazi e degli stessi materiali di gioco, e soprattutto contro i 200 degli altri impianti campani», osserva Esposito.
 
«Costi troppo elevati» incidono sulle casse societarie e costringono capitan Alessandro Femiano e compagni a dirigersi altrove. «Speriamo sia soltanto un arrivederci e non un addio. Ringraziamo il Comune di Napoli, per averci dato la possibilità di giocare nello stadio del nuoto per antonomasia. Ci rendiamo conto che il momento è particolare», argomenta Esposito, che ha ufficialmente comunicato alla Fin e al presidente Paolo Barelli la decisione adottata.
 
Complicazioni. «Oltre ai costi summenzionati occorrono ben 3 ore di lavoro per un addetto al montaggio della cartellonistica. Un lavoraccio dover sistemare anche i fili e il tabellone. Si aggiunga, inoltre, che dopo il restyling delle Universiadi ci è stato chiesto di provvedere alle reti che separano il campo di gara dalla zona retrostante. Non ultimo, personale incaricato alla sorveglianza degli spogliatoi, sempre a carico delle società sportive», lamenta Esposito (Gianjoli photo).
 
Criticità. «L’impianto della Scandone è il più bello d’Europa, che tutti ci invidiano. Dobbiamo, però, far fronte alla cronica carenza di personale, così come il montaggio del campo gara è affidato ai club», conclude contrariato Esposito.
 
«Tanto l'aria s'adda cagna’». Il sole dopo la pioggia. Terzetto appaiato nelle ultime posizioni. Nel girone Sud Tuscolano, Cesport, Roma 2007 Arvalia a 6 punti. Alla ripresa della regular season, coronavirus permettendo, si ripartirà con lo scontro salvezza tra napoletani e capitolini a Santa Maria Capua Vetere. «La speranza è che il connubio Cesport - Santa Maria, che ha già portato fortuna in passato, possa contribuire a dare una svolta al campionato dei gialloblù». Si vedrà.  
 
 
 
 
 
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