Fuochi d'artificio per la Cesport: Fabrizio Buonocore indosserà la calottina gialloblù

Esposito e Buonocore
Esposito e Buonocore
di Diego Scarpitti
Sabato 4 Agosto 2018, 15:03
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Legittimati a vincere, obbligati a puntare in alto. Dove il cielo è sempre più (giallo)blù. Soltanto qualche giorno fa amarcord al Molosiglio. Rievocazione nostalgica dei tempi che furono. Nel ricordo del compianto Enzo D’Angelo, uno dei più forti centroboa della pallanuoto italiana, quattro scudetti, quelli «degli anni dispari» (1973, quando uscì il celebre film di Federico Fellini e si verificò la crisi energetica, 1975, 1977, 1979) e una coppa Campioni (’77) con Fritz Dennerlein, bronzo iridato a Calì ’75, argento olimpico a Montreal ’76, tricolore da tecnico canottierino nel 1990 e oro alle Universiadi di Palermo del 1997. Alla simpatica partita nella piscina all’aperto del Sodalizio napoletano, arbitrata per l’occasione da Enzo Massa, hanno preso parte i due Fabio, Bencivenga e Violetti, il mancino Gigi Di Costanzo, Salvio Marrocco, Antonio Sannino, Christian Cuomo, Francesco Leone, Mario Baldazzi, Gianmarco Anello, alcuni ragazzi delle giovanili e Francesco Marra, compagno di squadra di Carlo Silipo, che, partito tanti anni fa per gli Usa, ha creato insieme ai suoi fratelli a Washington una realtà che primeggia negli States: una società, la Marra Forni, leader nel settore per la produzione di pizze. Tra gli sfottò e le risate, duetti più che duelli, e una reunion conclusiva da Zzambù, per cementare un’amicizia duratura, nel nome del suo primo allenatore Enzo D’Angelo, con il quale debuttò in A1, l’ormai ex capitano della Canottieri Napoli Fabrizio Buonocore approda alla Studio Senese Cesport, che piazza, così, un sorprendente colpo di mercato. Figlio d’arte, suo padre Fofò partecipò alle Olimpiadi di Helsinki 1952 e Melbourne 1956 in due diverse discipline (nuoto e pallanuoto), in famiglia ha appreso l’amore per lo sport clorato. Classe 1977, solo sulla carta, anche l'anagrafe può barare, considerato il dinamismo e il contributo offerto in acqua, non è ancora arrivato il momento di appendere la calottina al chiodo. Instancabile, concentrato di forza e agilità, l’ever(ed)green difensore Fabrizio continua a divertirsi da 25 anni a questa parte.
 
 

Due lustri al Posillipo (2003-2013) e quell’indimenticabile gol del 10-9 sulla sirena a Punta Sant’Anna, che valse lo scudetto contro il Recco, senza tralasciare i trofei continentali, il pallanuotista-commercialista prova a ripetere il cammino già vincente e sperimentato con la Canottieri: dalla A2 alla serie A1 fino al palcoscenico della Champions League. Una (ri)salita diversa con un team che finora non è ancora approdata nella massima categoria. Ritrova alla Cesport i suoi amici Di Costanzo, Turiello e Saviano. «Porto la mia esperienza in un club ambizioso e animato dalla passione e dall’impegno per questo sport. Sarò un punto di riferimento per i più giovani. Ci attende un campionato equilibrato e impegnativo». E in effetti l’olimpionico ad Atene 2004 e Pechino 2008 trasferirà alle nuove leve preziosi consigli e importanti indicazioni, innalzando decisamente il tasso tecnico del roster allenato da Fabrizio Rossi e presieduto da Giuseppe Esposito. Si irrobustisce un team competitivo, proteso alla lotta al vertice del girone Sud, desideroso di aggiungere ulteriori capitoli ad una storia ancora da scrivere. «Buonocore è un campione dentro e fuori dall’acqua, dal quale ognuno di noi può solo imparare. Oltre alle sue indiscusse qualità tecniche, sarà determinante per la crescita di tutti i giovani della Cesport, non solo della prima squadra, i quali avranno la fortuna di apprendere rapidamente. Da tempo seguivamo questa operazione, perché inestimabile è il valore di Fabrizio», le parole di benvenuto del patron Esposito. In casa Cesport lecito sognare.



 
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