Serie A, futuro in chiaro-scuro:
Sky vuole lo sconto, ADL non ci sta

Serie A, futuro in chiaro-scuro: Sky vuole lo sconto, ADL non ci sta
di Emiliano Bernardini
Martedì 26 Maggio 2020, 07:30 - Ultimo agg. 14:08
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Ci risiamo. Nel momento in cui la serie A sta per tornare riecco spuntare puntuali le gare in chiaro. Un cavallo di battaglia del ministro Spadafora. E primo passo verso una nuova rivoluzione: la modifica della Legge Melandri. La proposta è eliminare la “no single buyer rule”, il divieto di vendere tutto ad un solo operatore ma in ballo c’è anche il divieto di esclusiva che farebbe felici le big del nostro campionato. Si vedrà. Per ora però è l’ennesimo nodo da sciogliere. Non uno di quelli che impedirà la ripartenza ma di sicuro diversi problemi li sta già creando. La Lega è contraria e le tv non possiedono i diritti in chiaro. Per farlo serve un intervento del governo che consenta una deroga alla Legge Melandri. E su questo tema già a marzo il ministro ha partecipato a riunioni riservatissime. Allora non se ne fece nulla. Ora l’idea torna a galla. Antipasto anche della trattativa sui diritti 2021-24 che si svolgerà in autunno. Il vero problema sono i soldi. Quelli che interessano la serie A che non si rassegna alla pandemia e pretende almeno un miliardo a campionato, più gli introiti dall’estero (Img garantisce 371 milioni). Sky vuole lo sconto visti i tre mesi di stop del campionato. E le gare in chiaro sono un ulteriore assist che i presidenti non hanno preso affatto bene. Il rapporto tra i venti club di A e le televisioni che detengono i diritti non è certo idilliaco. La sesta rata è sempre in bilico. Sky non ha saldato i 131,6 milioni di euro di maggio. Mancano anche gli altri 81 milioni di Dazn e Img. Il ministro Spadafora, volendo in qualche modo cavalcare un’onda populista, si è lasciato andare a quel «vedere la Diretta Gol a chi non è abbonato». 

Se l’obiettivo è evitare assembramenti, questo risolverebbe poco o nulla. Lo spezzatino proposto per le gare, ossia tre diversi orari con partite spalmate su tre o quattro giorni (si parla anche di un possibile posticipo del lunedì), garantirebbe a Diretta Gol non più di tre gare contemporaneamente durante il week-end. E solo per la fascia delle 18,45. Quasi mai ci sarebbero big match destinati alla finestra delle 21. Andrebbe meglio nei turni infrasettimanali. E poi di fatto si parla solo delle partite di Sky visto che il programma è esclusivo dell’emittente di Rogoredo. La pay tv ha già un canale in chiaro che trasmette anche altri eventi di sport: Tv8 (canale 8 del digitale terrestre). C’è da discutere le modalità. Tre partite per 90 minuti di visione vorrebbe dire concedere in chiaro 30 minuti per ogni gara. La serie A non gradisce. Da giorni, a Rogoredo, si susseguono riunioni sull’argomento. 
 

Il ministro ha parlato del modello tedesco, ma in Germania sono state trasmessi in chiaro solo i primi due turni di diretta gol (le partite del sabato alle 15.30 su Sky Sport news) e soprattutto gli accordi fatti con la Bundesliga sono diversi. Alla tv sono stati concessi dei tagli sull’iniziale cifra. Cosa che i presidenti della serie A non sono assolutamente disposti a concedere. Sullo sfondo restano Rai e Mediaset. La tv di Stato è stata usata in esclusiva dal ministro Spadafora per dare gli ultimi annunci. E già quando in passato si era paventata la possibilità di aprire alle partite in chiaro la Rai aveva alzato la voce ribadendo il suo ruolo sociale visto che copre praticamente tutto il territorio Nazionale. 

Oggi a Milano c’è il Consiglio di Lega. I presidenti si riuniscono per parlare di diritti tv, appunto, e del calendario. In primis si valuterà l’atteggiamento da tenere con Sky, Dazn e Img. C’è chi spinge per usare il pugno duro (Lotito e De Laurentiis) e chi per essere più morbido (Agnelli). E poi la questione delle date. L’obiettivo resta il 13 ma è più probabile si riparta il 20. Si comincerebbe con i 4 recuperi (Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma) così da allineare tutti alla 26/ima giornata. Meno problemi per play-off e play-out “brevi” in caso di nuovo stop. Il tutto in attesa che il governo giovedì comunichi la data ufficiale. Poi il 3 giugno il consiglio Figc cui spetterà l’ultima parola su come ripartire. Gli spareggi piacciono molto a Gravina che lavora per inserirli in pianta stabile nel campionato. 
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