Napoli, il miracolo di san Gennaro:
«E ora vinciamo la Coppa Italia»

Napoli, il miracolo di san Gennaro: «E ora vinciamo la Coppa Italia»
di Delia Paciello
Mercoledì 22 Gennaio 2020, 10:00
4 Minuti di Lettura
È successo davvero di tutto al San Paolo nel match di Coppa Italia con la Lazio: tutto un altro Napoli fin dai primi minuti, quando poco dopo il fischio d’inizio i padroni di casa sono andati in vantaggio grazie al bellissimo gol di Insigne. «Questo è il Napoli che vogliamo vedere, Grande capitano»; «San Gennaro ha compiuto il miracolo», i primi commenti entusiasti dei tifosi. Un susseguirsi di emozioni: poco dopo la rete di Lorenzo, lo scivolone di Immobile dal dischetto che si è fatto uno sgambetto da solo al momento del tiro (in realtà a causa del terreno di gioco dissestato che è venuto in aiuto agli azzurri in una giornata particolarmente fortunata). Poi Hysaj fuori per doppia ammonizione, ma la superiorità numerica dei biancocelesti è durata poco: rosso anche a Lucas Leiva per proteste: «Finalmente un po’ di fortuna anche per noi»; «Anche loro hanno preso una traversa e hanno avuto gol annullati, fuorigioco: forse la dea bendata questa volta è arrivata anche da noi, ora possiamo sbloccarci», esultano i napoletani. Una chiave di lettura che dà speranza alla piazza.

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Una di quelle serate che non si vedevano da tempo per i cuori azzurri: elettrocardiogramma piatto negli ultimi tempi, abituati ormai al dolore inflitto dalle sconfitte della squadra. Ora cambio di rotta, battiti a mille: «Avete cacciato le palle e finalmente vi applaudiamo»; «Mi sto sentendo male, finalmente»; «Ci fate soffrire ma quando vincete la gioia è tripla»; «Dopo tanto dolore ora posso dormire sereno», si legge sul web. E si può anche ironizzare sulle vicende del momento: «Il Napoli ha talmente perso l'abitudine a vincere che ha annunciato che per festeggiare andrà in ritiro», scherza ora qualcuno.
 
 

In un freddo martedì di gennaio finalmente è festa e si torna a sognare per l’unico trofeo ancora raggiungibile, rivalutato enormemente alla luce della nuova realtà. I sorteggi avevano infatti quasi del tutto bruciato le speranze in Champions, specie ora che le prestazioni del gruppo non sembravano poter infastidire minimamente il Barcellona di Messi. E in campionato il Napoli è inaspettatamente più vicino alla coda che alla testa della classifica: resta solo la Coppa Italia per una città che ha fame di emozioni.

Nonostante le tante assenze è finalmente tornata l’anima della squadra, quella voglia di vincere che mancava da tempo, quel carattere e quella grinta che sembravano ormai un ricordo lontano. «Assafà, è questo il mio Napoli»; «Lacrime, finalmente torna la grinta di voler vincere»; «Basta, ora ricominciate da questa bella energia»; «Una prestazione da uomini veri», sottolineano in tanti sui social. Un Napoli che ce l’ha messa tutta per eliminare la squadra di Inzaghi, quella più in forma e brillante del momento in Italia. E dopo tanto tempo gli applausi e il calore del pubblico di Fuorigrotta e i cori gioiosi al cambio del capitano: una scena che non si vedeva da tempo. «Ti devo delle scuse, Lorè», ammette qualche tifoso.

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Una tribuna di ospiti speciali per portare energia alla squadra: metà della rosa azzurra a guardare il match dagli spalti, e l’onda positiva di Mertens, Allan, Koulibaly e compagni è arrivata sul terreno di gioco. Ma le new entries non hanno fatto sentire la mancanza dei veterani. Forse quello sprint, quella freschezza, quella voglia di emergere era ciò che il Napoli aveva perso e che Gattuso cercava di far ritrovare ai suoi ragazzi. «Grande mister»; «Finalmente la mano di san Gennaro», si legge sul web. Ma qualcuno nota un altro aspetto: «Siete riusciti a vincere contro la Lazio nonostante gli infortuni: questa è la prova che quando volete potete. E allora lo fate apposta». E qualcun altro ci va giù pesante: «Bastava vendere i senatori: senza di loro anche la primavera fa meglio»; «Il famoso zoccolo duro boicottava il Napoli»; «Dovevano restare fuori anche Callejon e Hysaj».

E ora proprio contro una delle compagini più pericolose del momento è arrivato un successo che mette a tacere almeno per un attimo le critiche e porta speranza. Qualcuno però lo aveva previsto: «La Lazio vuole puntare tutto in campionato, come fece un tempo Sarri. Ha affrontato con superficialità le coppe perché ha un altro obbiettivo». Fatto sta che senza ombra di dubbio in campo è stato un altro Napoli rispetto a quello della Fiorentina. Quell’immagine del piccolo tifoso che piangeva disperato riassumeva l’umore della città ed è arrivata diritta al cuore degli stessi giocatori forse più di ogni parola. E allora quella reazione di orgoglio si è vista, aleggiava nell’aria quel qualcosa in più che rendeva così speciale l’atmosfera del San Paolo, e lo hanno sentito anche i tifosi. E ora l’immagine che gira, ripresa in diretta dalla Rai, è quella di un bambino che ride, con gli occhi colmi di gioia.
 
 

Continua la corsa verso un traguardo che il Napoli può afferrare, via verso le semifinali. «Possiamo farcela», si incita ora il popolo azzurro. E qualcuno aggiunge: «Senza i tifosi non si vince, vogliamo tornare uniti». E così la voce che si alzava sul San Paolo e si cantava nelle case dei napoletani, una colonna sonora che ha accompagnato i momenti di gloria e che non si sentiva da troppo tempo, ora è tornata:

«Sarò con te,
e tu non devi mollare,
abbiamo un sogno nel cuore,
Napoli torna campione
».
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