Samp-Napoli, il genio di Milik:
Albiol e Koulibaly magistrali

Samp-Napoli, il genio di Milik: Albiol e Koulibaly magistrali
di Pino Taormina
Lunedì 14 Maggio 2018, 07:00
5 Minuti di Lettura
Inviato a Genova

Autoritario, magari non proprio con il sacro fuoco nelle gambe e nella testa. Ma il Napoli ha quasi sempre il possesso della palla e il pallino del gioco.  Ramirez trequartista è ordigno che Sarri disinnesca senza difficoltà, poche le variazione sul tema degli azzurri ma si è giocato a una sola porta. La vittoria è sacrosanta.
 
 

6 REINA
Qui non gli hanno ancora perdonato la presunta simulazione che è costata lo scorso anno il rosso a Silvestre al San Paolo e quindi a ogni tocco viene travolto da una bordata di fischi. Stimolato dal clima ostile, è attento e puntiglioso. Anche quando Ferrari scheggia la traversa lui dà l'impressione di essere sulla traiettoria.

6 HYSAJ
Kownacki in teoria è avversario che potrebbe creare danni ma in realtà per incrociarlo l'albanese è costretto a stringersi verso il centro della difesa, perché sennò dalle sue parti l'attaccante si vede raramente: quando Zielinski si sposta nel tridente, lui diventa più accorto perché sa che nei rientri il polacco non è come Callejon

7 ALBIOL 
Puntuale sugli anticipi, sbroglia una situazione assai pericolosa nel finale del primo tempo quando sventa un traversone che rischiava di creare danni nell'area azzurra. Attento, anche nei lanci in profondità scelti dai doriani per superare l'affollamento della linea mediana: non si fa mai sorprende nell'uno contro uno. Segna anche di testa. Perfetto.

7 KOULIBALY 
Praet lo sfida a spallate e lui resta impassibile. Poi va in anticipo alla sua maniera, ovvero facendo sempre temere il fallo, prima su Caprari e poi su Ramirez. Massiccio non solo quando si tratta di spezzare la trama offesiva degli ospiti (spietato due volte su Kownacki) ma pure quando bisogna alzare la testa e partire alla carica.

6 MARIO RUI 
Passa molto del suo tempo nella metà campo dei blucerchiati, a spingere e ad azare il ritmo: Kownacki lo segue e spesso lo insegue a vanvera e molto più spesso finisce nella zona di competenza di Praet. Nella ripresa il suo rendimento non subisce cedimenti, la pressione è costante e non commette mai distrazioni. Insomma, una buona prova.

6 ALLAN 
Una garanzia in questa fase finale della stagione. Lui c'è con continuità: nella corsa, nel tackle, nel palleggio e nella gestione anche della gara. Una crescita enorme quella del brasiliano nel corso di questa annata. Nella ripresa cala un po' e perde qualche contrasto in più, senza però mai causare delle ripartenze pericolose

6,5 JORGINHO 
Da prendere a esempio per la voglia che mette fin dal primo minuto: solito palleggio e ancora tanta corsa. La schermata di Ramirez non lo agevola nel primo passaggio ma una volta in possesso della sfera fa sempre quel che gli pare. Torreira non lo segue mai nell'uno contro uno, poi con Hamsik al suo fianco diventa più insidioso.

6,5 ZIELINSKI
Brillante in fase di impostazione della manovra: lo cercano spesso e dal suo lato, quello sinistro, vengono fuori le cose migliori del primo tempo. Praet lo incrocia con frequenza ma fa fatica a tenere il passo del suo sprint. In fase di interdizione è tenerello, e non è un caso che da due sue palle perse la Sampdoria si rende pericolosa. Bene anche nel tridente.

5 CALLEJON 
Si impantana sulla sinistra più che per colpa di Regini, il suo inseguitore, proprio per la presenza di una serie di pozze d'acqua che nel primo tempo quasi mai gli consentono di andare al traversone in serenità. Non ha grossi compiti di disimpegno, perché i blucerchiati da quel lato spingono quasi mai. Ma ormai ha le idee offuscate. Tenta un pallonetto che è roba da dimenticare.

5 MERTENS
Pure la Var non gli vuol più bene visto che gli annulla un gol in maniera per circostanze piuttosto dubbie. Ma tant'è. Andersen e Ferrari i due centrali se lo vedono sbucare di tanto in tanto nel mezzo, ma nel primo tempo non punta mai la porta e si limita a qualche giravolta o tocca di sponda, senza mai un gesto d'ardore. Le cose migliori le fa quando si defila sulla fascia.

6 INSIGNE
Lo cerchi e lo trovi sempre, Esattamente come gli hotel nello spot del principale motore di ricerca di cui è divenuto testimonial: Per almeno tre volte Belec gli nega la gioia della rete. Molto partecipe all'azione offensiva, come suo solito è una specie di Insigne contro tutti. Ma assai impreciso Bereszynski sbanda più di una volta perché stargli dietro non è semplice.

6 HAMSIK 
Non è un oltraggio che per festeggiare la presenza numero 500 in azzurro debba partire dalla panchina. Marek ha faticato e tirato il carro a lungo ed è ovvio che adesso paghi il prezzo. Meglio quando entra con gli avversari già provati, infatti il suo palleggio fa sempre la differenza. Bene anche in fase di copertura quando occupa lo spazio con precisione.

7,5 MILIK 
Ecco, in certe serate è normale che ci vuole il colpo di genio, il lampo di fantasia: impiega più o meno un minuto per impossessarsi della gara, con un tiro al giro scagliato di intuito dal limite dell'area e che si insacca proprio nell'angolino della porta di Belec. Stanco dei cori razzisti, festeggia portando la mani alle orecchie. Un segno del legame con il tifo azzurro.

6 ROG 
Qualche minuto in più ma quando ormai le cose erano già state messe in chiaro: si piazza al posto di Allan ma a differenza del brasiliano ha meno impeto ed è di minor presenza. Ma quando ha il pallone non lo getta via mai, anzi prova sempre a fare la cosa più giusta. Dà una grande mano quando la Sampdoria cerca il gol della bandiera.

7 SARRI 
Va bene l'amicizia, va bene la stima ma quando si gioca a calcio, il tecnico azzurro mette le cose in chiaro col suo collega Giampaolo: superiore in tutto il 4-3-3 degli azzurri rispetto a un atteggiamento parsimonioso, a tratti persino timido, della Samp che si arrocca attorno al suo 4-3-1-2. A lungo i padroni di casa non vanno oltre una serie di ripartenze e di lanci lunghi che raramente Sarri utilizza. È una specie di capopolo quando azzanna il quarto uomo e l'arbitro per i cori d'odio della curva della Sampdoria, vince la gara con i cambi ma anche per aver imposto ai suoi una filosofia di gioco che non abbandonano mai.
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