Ancelotti non lascia Napoli
ma all'orizzonte per lui c'è l'Arsenal

Ancelotti non lascia Napoli ma all'orizzonte per lui c'è l'Arsenal
di Bruno Majorano
Giovedì 12 Dicembre 2019, 08:57 - Ultimo agg. 09:51
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La giornata di ieri è iniziata presto per Carlo Ancelotti. L'oramai ex allenatore del Napoli non ha dormito troppo nell'appartamento di via Tasso e di primo mattino era in auto per raggiungere il centro sportivo di Castel Volturno. Si è mosso da solo: senza accompagnatori e senza staff. Non voleva solamente svuotare l'armadietto, ma ci teneva a salutare tutti quelli che in questi mesi gli sono stati vicino nel centro tecnico di allenamento. Della dirigenza ha trovato solo il vicepresidente Edo De Laurentiis con il quale ha scambiato un altro saluto dopo quello di martedì sera post Genk. Poi è tornato a casa per l'ora di pranzo dove ad aspettarlo c'era anche la figlia Katia con il genero Mino Fulco, uno dei membri dello staff tecnico sollevati dall'incarico nella notte tra martedì e ieri.

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Non si sono fatti vedere in giro, anche perché gli umori da parte di tutti non erano affatto dei migliori, anzi. Ancelotti ha preferito circondarsi solo delle persone a lui più vicine, ovvero i familiari. Digerire l'esonero non è stato facile, nonostante la decisone da parte di De Laurentiis fosse oramai nell'aria da qualche giorno, ovvero anche da prima della vittoria di martedì sera contro il Genk.

Re Carlo lo vive come una sconfitta personale, la seconda di fila dopo l'esonero da Bayern Monaco, avvenuto anche quello dopo una gara di Champions: una bella beffa per lui che ha sempre detto di preferire la coppa. Ieri si è chiuso in se stesso, ha sentito solo gli amici più stretti, senza lasciarsi andare a ulteriori considerazioni sull'avventura napoletana. Chi lo conosce sa già bene qual è il suo umore e dove pensa di aver sbagliato. Alla vigilia della gara con il Genk aveva dichiarato che non avrebbe rifatto solo una cosa di tutto il suo percorso a Napoli, ma non l'ha confessata a nessuno. Vuole prendersi un po' di tempo per elaborare, riflettere e poi dirà la sua. A tempo debito.

GLI UMORI
Della notte insonne lo abbiamo detto, perché nonostante Ancelotti sia un allenatore navigato e con esperienza, gli esoneri fanno male. Sempre e comunque. Come lui anche la sua famiglia ha vissuto male la rottura con il club azzurro. A partire da Davide, il figlio e vice di Carletto che con un post su Twitter è stato il primo a rompere il silenzio e ha salutato e ringraziato giocatori e staff. «Un abbraccio speciale a Tommaso perché torni presto», ha specificato Ancelotti jr, un delicato messaggio per il magazziniere Starace, convalescente. «Grazie ai giocatori, e a tutti quei tifosi che ci hanno sostenuto sempre. Grazie alla città che ha visto nascere i miei figli». L'esonero non l'ha preso bene nemmeno Mino Fulco, nutrizionista e genero di Ancelotti. Per lui una sconfitta particolare perché unico campano dello staff dell'allenatore emiliano. Ma tra quelli che ci sono rimasti peggio anche Katia, la figlia di Carlo che con un commovente post sui social ha salutato Napoli e napoletani. «Napoli è una mamma che ti accoglie, un sole che ti scalda, una canzone che ti accompagna, un abbraccio che ti consola. Napoli è dolce come una sfogliatella. Mi ha amata e mi ha girato le spalle perché qui l'amore per il calcio va aldilà di tutto. Lascio un pezzo di cuore tra la tua gente», sono solo alcuni dei passaggi di un messaggio lungo e pieno di sentimento nei confronti di una città che in questi mesi li ha letteralmente adottati. Nelle storie su Instagram, iniziate già nella notte tra martedì e ieri con la foto dell'abbraccio tra suo padre e Callejon e la frase «A testa alta», la carrellata di tutti i messaggi social mandati dagli azzurri, uno scatto dopo l'altro. Per ultimo è arrivato il messaggio social di Ancelotti. Un tweet - proprio lo strumento preferito da De Laurentiis per annunciare nuovi acquisti e nuovi allenatori - postato poco prima che venisse ufficializzato Rino Gattuso come nuovo allenatore del Napoli. «Tutti i miei ringraziamenti al club, ai suoi dipendenti, ai miei giocatori, al mio staff e al presidente per l'opportunità che mi è stata data di vivere una grande esperienza in una città meravigliosa come Napoli. Forza Napoli sempre». Poche parole, ma chiare. In perfetto stile Twitter. Carlo, così come la sua famiglia, non ha mai nascosto il suo grande amore per la città che lo ha accolto fin dal primo giorno e che continuerà ad ospitarlo ancora per un po'. Sì, perché la decisione da parte sua è quella di rimanere a Napoli almeno per qualche mese. Con il mare a fare da cornice al suo buon ritiro dei prossimi mesi. Discorso analogo anche per la famiglia che non vuole far cambiare vita tutto a un tratto ai bambini più piccoli, non vuol fargli cambiare scuola, amici ed abitudini.

LO SPOGLIATOIO
A Castel Volturno, durante la breve toccata e fuga di ieri mattina, Ancelotti ha solo incrociato qualche giocatore, ovvero i più mattinieri, quelli che si erano avviati con maggiore anticipo rispetto all'orario dell'allenamento spostato alle 14. E infatti i messaggi più belli da parte dei suoi ragazzi, l'allenatore li ha ricevuti via social o anche in privato. Si è trattata solo di una toccata e fuga da parte di Ancelotti che ha scelto di raggiungere il centro tecnico in mattinata, ben prima dell'arrivo dei giocatori. Sempre in mattinata, poi, la lunga telefonata con Gattuso. Una sorta di passaggio del testimone, ma non solo. Perché tra i due il rapporto è strettissimo, come tra un padre e un figlio, come tra due fratelli. Hanno parlato di tutto, dal campo ai pro e i contro della squadra, ma anche della città e dell'ambiente, quello che Re Carlo non è mai riuscito a infiammare, e che ora toccherà risollevare proprio a Gattuso.

IL FUTURO
E ora? Dopo il passaggio in mattinata a Castel Volturno, Carletto ha fatto ritorno a casa dove ad aspettarlo c'era anche sua figlia Katia. Insieme hanno preparato le valigie ma senza fretta perché Ancelotti non ha voluto lasciare subito la città, non ha voluto scappare. Il suo destino è ancora un punto interrogativo. Perché il contratto con il Napoli scadrà solo alla fine della stagione e prima di quel momento non potrà firmare alcun accordo altrove. Il tutto salvo che con il club azzurro non si giunga a un accordo consensuale. Non è certo un mistero il fatto che Ancelotti abbia parlato in maniera più o meno ufficiale con l'Arsenal e che dopo l'esonero di Emery il suo nome sia stato tante volte accostato alla panchina dei Gunners. Già nell'ultima sosta del campionato (a metà novembre) l'ex allenatore del Napoli è stato a Londra: ufficialmente per motivi personali, ma in molti sono pronti a giurare che fosse lì per una chiacchierata con la dirigenza dell'Arsenal. Molto più di un semplice indizio. Di sicuro nel presente di Ancelotti c'è Napoli, città. Vuole continuare a godersela. Almeno per un po'. Poi si vedrà. «London calling», ma «Napule è mille culure».
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