Ancelotti, i tifosi si dividono:
«Al Napoli servono campioni»

Ancelotti, i tifosi si dividono: «Al Napoli servono campioni»
di Bruno Majorano
Mercoledì 24 Aprile 2019, 08:49 - Ultimo agg. 19:25
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I cantieri della metropolitana. Il traffico. Le buche. No. Nulla di tutto ciò. A tenere la città in apprensione in questo particolare momento storico è Carlo Ancelotti. È lui l’allenatore giusto per il Napoli? È lui l’uomo capace di far tornare la passione ai tifosi? Dopo i tanti successi raccolti in giro per il mondo, è arrivato a Napoli ereditando il pesante scettro di Maurizio Sarri, l’allenatore capace di far innamorare una città intera grazie al gioco, andando al di là del risultato finale. E invece con Ancelotti le cose sono cambiate diametralmente. Non tanto per quel che riguarda il cammino del Napoli (secondo in classifica ed uscito dall’Europa League ai quarti di finale per mano dell’Arsenal), quanto per il progetto e il gioco di una squadra che sembra lontana parente di quella che un anno fa sembrava davvero in grado di spodestare la Juventus nella lotta scudetto.

Al partito di quelli che sostengono la causa del nuovo allenatore del Napoli si iscrive di diritto la presentatrice e super tifosa azzurra Caterina Balivo. «È vero che finora non è stata una stagione super emozionante, ma non va dimenticato che il secondo posto è nelle mani del Napoli. Ancelotti è un allenatore che ha vinto tanto nella sua carriera e può dare tanta esperienza, soprattutto in fase di programmazione. Certo, era lecito attendersi qualcosa in più ma è pur vero che questo è il suo primo anno a Napoli. Magari riuscirà a portare qualche campione nella prossima finestra di mercato, confido in lui. Forza Napoli Sempre e Forza Ancelotti», chiara, anzi chiarissima. Un po’ come l’ex rettore della Federico II Guido Trombetti che non ha dubbi: «Sono un grande estimatore di Ancelotti e non capisco dove sia il problema. Trovo questo campionato oggettivamente soddisfacente. Mi sembra una follia discutere l’allenatore e bisogna dargli il tempo di portare avanti il suo progetto. Per me non c’è differenza tra 2 e 100 punti di distacco dal primo. E per la prima metà della stagione la squadra ha giocato molto bene». Dalla parte di Ancelotti c’è anche il professore di robotica della Federico II Bruno Siciliano. «Sono un nostalgico Sarriano, ma sono pro Ancelotti. Nella prima parte della stagione ha giocato un po’ con gli schemi di Sarri, ma le statistiche sono a suo favore: il Napoli ha tirato di più in porta. Nella seconda metà della stagione sono solo mancati gli stimoli, è un problema psicofisico, e ha inciso la partenza di Hamsik e sono venuti meno i punti fermi dello spogliatoio». 

Poi ci sono quelli che nonostante tutto credono in Ancelotti, seppur con qualche piccola riserva. Tra questi Riccardo Villari, presidente del Tennis Club Napoli. «Non sono soddisfatto di quello che ho visto quest’anno, ma voglio dare fiducia all’allenatore perché penso che sia difficile arrivare e risolvere subito tutti i problemi. Il vero punto sta nel fatto che il napoletano è stanco di aspettare. E infatti io per primo vorrei capire qual è il progetto del Napoli perché sono rimasto impressionato dai 20 punti di distacco dalla Juve. Lo dico perché penso che la società è ad alti livelli da anni. Poi vinci o perdi di un punto, ci può anche stare». Sembra chiaro che tutto, o quasi, giri attorno al mercato che secondo molti dovrà essere il vero banco di prova di Carletto. «Sono a favore di Ancelotti perché ha delle attenuanti date dalle scelte societarie», spiega Franco Porzio. «Per me Ancelotti è stata la pezza a colori per il post Sarri. Questo Napoli più di tanto non poteva fare perché non ha ricambi a centrocampo. Ancelotti deve essere messo alla prova con giocatori veri che danno intensità al gioco. Mi aspetto che punti i piedi per farsi comprare i giocatori». Sulla stessa lunghezza d’onda il prorettore della Federico II Arturo De Vivo. «Mi aspettavo qualcosa in più da Ancelotti. Il suo errore è stato quello di guardare al Napoli di Sarri e pensare che con qualche piccolo ritocco potesse fare una stagione esaltante. Spero che Ancelotti sia responsabile pienamente della prossima stagione a partire dal mercato». 

Ci sono poi quelli che invece sono delusi da Ancelotti e dalla sua prima stagione in azzurro. A partire dal magistrato Tullio Morello. «Sono sempre dalla parte del Napoli, ma il lavoro che ha fatto Ancelotti quest’anno non l’ho apprezzato. Mi ha deluso molto. Non che nutrissi grosse aspettative. Mi ritengo un “No Ancelotti” della prima ora, perché fin dall’inizio lo ritenevo poco adatto alla piazza. È un allenatore bravo a gestire grandi campioni, ma qui i grandi campioni sono pochi. C’era più bisogno di qualcuno che desse l’identità di gioco. E poi è troppo aziendalista. Non si può accettare la cessione di Hamsik senza sostituirlo e poi dire che vuoi vincere l’Europa League». Giudizio analogo a quello dell’avvocato Carlo Claps, presidente Aidacon consumatori. «Ero a Dimaro e ho ascoltato personalmente i proclami e le promesse di Ancelotti, che sono stati disattesi. Fuori da Champions, Coppa Italia ed Europa League perché sono state interpretate male le sfide decisive contro Liverpool, Milan e Arsenal. In campionato abbiamo accumulato un mortificante meno 20 dalla Juve e rispetto allo scorso anno nel girone di ritorno abbiamo fatto più punti soltanto del Chievo. Per me questa stagione è stata un fallimento».
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