Benitez ricorda il suo Napoli
«La notte di Doha è indimenticabile»

Benitez ricorda il suo Napoli «La notte di Doha è indimenticabile»
Venerdì 16 Novembre 2018, 18:24
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«Ancelotti ha l'esperienza giusta per fare bene a Napoli, con la città alle spalle che spinge la squadra. Ricorda la finale di Champions del 2005? Sicuro, ma poi nel 2007 ha vinto lui». Così Rafa Benitez, l'ex allenatore del Napoli che è ntervenuto a Radio Kiss Kiss. «Anche Sarri ha fatto bene negli ultimi anni, ma la Juve è forte e per vincere devi essere sempre regolare. Se può vincere in Premier? Le prime tre non hanno ancora perso, questo fa capire il loro valore rispetto alle altre, ma è complicato dire che arriverà fino in fondo. Anche il campionato italiano è ancora lungo, la città ci crede. In questo senso il turnover sarà importante per tutti» ha detto. Ma questo Napoli pensa anche alla Champions. «Noi uscimmo nonostante i 12 punti fatti nel girone, ora con 6 sono primi. Il girone resta complicato, ma l'impresa è possibile. La notte di Doha non si può dimenticare: vincere in quel modo e proprio contro la Juve è un ricordo indelebile».

Con Benitez a Napoli arrivò anche Kalidou Koulibaly. «Ad oggi penso sia il migliore al mondo, lui era giovane con me, veniva da un altro campionato, affrontava attaccanti italiani e non era facile. Farà ancora meglio con Ancelotti» ha continuato Rafa. «Insigne sta facendo più gol, ha velocità ma anche resistenza. Può correre tutta la partita, oltre a fare l'assist o il tiro. Può giocare in tutte le posizioni. Mertens centravanti? Dires è intelligente, ha una mentalità vincente, vuole fare gol per fare la differenza.  Non penso ad ritorno da dirigente Sono ancora giovane, vorrei continuare ancora ad allenare. Qui in Inghilterra ancora parlo delle bellezza di Napoli, la gente non la conosce bene. Non so se questa squadra ha ancora qualcosa di mio. Mazzarri aveva fatto bene, noi provammo a creareun Napoli più internazionale come voleva Aurelio, con qualche giocatore diverso. Il Napoli deve continuare così, crescere con la giusta continuità. Non è facile, ma può farlo».



 
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