Napoli, ma quanto è stata indigesta
l'ultima cena di questo campionato

Napoli, ma quanto è stata indigesta l'ultima cena di questo campionato
di Anna Trieste
Domenica 26 Maggio 2019, 08:30
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«Se esistesse un'iniezione intramuscolare di napoletano pagherei qualsiasi cifra per farmela fare». A dirlo era Lucio Dalla, bolognese doc, e non è e non può essere una coincidenza che questa stagione un po' particolare del calcio Napoli si sia conclusa proprio nella sua amata terra, a Bologna. Dopo un anno calcistico passato più a cercare di dimenticare Sarri che a sforzarsi di conoscere Ancelotti, dopo mesi passati più a capire se è possibile guardare una cazz' di partita di pallone senza doversi per forza iscrivere preliminarmente al partito degli aureliani o a quello degli indipendentisti, dopo giorni e giorni di amletiana indecisione tra il considerare Insigne un capitano o un semplice mozzo di navigazione, dopo settimane trascorse più a spiare il profilo Instagram di Marek Hamsik che quello del proprio fidanzato o fidanzata, l'ultima partita dell'anno a Bologna ricorda a tutti i tifosi del Napoli quant'è bello e quant'è degno di mmiria il fatto di essere giustappunto napoletani e di non necessitare di un intervento per così dire esterno per amare e difendere naturalmente la propria squadra e la propria città.
 

Un'iniezione di cui non dovrebbe aver bisogno Insigne che a Napoli pure ci è nato e di cui invece ogni tanto, soprattuto quando fa di tutt'erba un fascio e insulta contemporaneamente buoni e malament, dovrebbe fare un richiamino il patron De Laurentiis. Iniezione che invece a quanto pare ha fatto in dosi massicce Mertens, nato e cresciuto in Belgio ma ormai più napoletano di tanti napoletani di origine. Il campionato del Napoli si chiude con una sconfitta. Che è un po' come chiudere un pranzo con un verme ammazzarruto nella cerasa: non fa niente che ci stava però se non ci stava era meglio!
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