Napoli-Espanyol, Vincenzo Boni: «Pazzo di Hamsik e degli azzurri»

Vincenzo Boni in tribuna al San Paolo
Vincenzo Boni in tribuna al San Paolo
di Diego Scarpitti
Venerdì 11 Agosto 2017, 22:27 - Ultimo agg. 12 Agosto, 17:26
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La sera allo stadio San Paolo con il cognato Ciro Virgilio per l’amichevole contro l’Espanyol, la mattina al Caravaggio Sporting Village ad allenarsi. Basterebbe focalizzare l’attenzione sulla maglia indossata, scelta non in modo casuale, per tratteggiare il suo identikit. Passione innata e smisurata per il Napoli e il nuoto. Tanto da tatuarsi sul fianco sinistro l’iniziale (N) in bella mostra della propria squadra del cuore, cerchiata con una corona d’alloro e la data di fondazione (1926) della società.

«Decisi di tatuarmi nel giugno 2012, dopo che vincemmo la Coppa Italia a Roma. Andai a vedere la finale all’Olimpico contro la Juventus. Rimasi estasiato dalla vittoria del trofeo». Vincenzo Boni, atleta paralimpico, bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, impazzisce letteralmente di gioia quando si parla degli azzurri. «Tatoo espressione identitaria, senso di appartenenza, attaccamento alla mia terra, che mostro con fierezza in giro per il mondo, così come avvenuto in Francia durante i nove mesi di Erasmus e in Brasile sul podio».

Il nuotatore di Cavalleggeri apprezza notevolmente la manovra d’attacco imbastita da mister Sarri: velocità tratto comune sul manto erboso e in vasca. Ai record calcistici infatti fungono da contraltare i primati personali in continuo aggiornamento: è campione italiano in carica sui 50, 100 e 200 metri stile libero, e nei 50 dorso. Boni ha fatto fermare il cronometro su tempi pazzeschi sia a livello europeo che mondiale, creando il vuoto alle sue spalle.
Scivolano quasi in secondo piano i suoi epici risultati.

«Il Napoli è più di una grande passione. Sono fortemente legato alla città e al team. Difendo ovunque il mio essere figlio di Partenope». A luglio altre medaglie ad arricchire il suo copioso palmares. All’estero e in patria senza alcuna differenza. A Berlino argento nella staffetta 4x100 sl S3, ai recenti assoluti estivi in Lombardia cinque ori e un bronzo. Rullo compressore della corsia, macina chilometri in scioltezza, trascina in un vortice di emozioni, il sacrificio e la determinazione suoi inseparabili compagni. Prossimo impegno il Campionato del Mondo in Messico a fine settembre con la Nazionale italiana. Spicca il suo nome tra i tredici membri della spedizione azzurra: unico napoletano, classe 1988, tesserato per il gruppo sportivo delle Fiamme Oro a prendervi parte. «Non un punto d’arrivo. Sono consapevole del mio valore e non mi risparmierò: sarà dura confrontarmi con avversari agguerriti».

Preziosi riconoscimenti e titoli da ve(n)dere. Medaglia d’argento al valore atletico per volere del presidente del CONI Giovanni Malagò, insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella, nominato Ambasciatore dello sport paralimpico dal presidente CIP Luca Pancalli. Simpatico il siparietto nella cerimonia di consegna del tricolore nei Giardini del Quirinale prima di partire per il paese verdeoro. Boni si avvicinò all’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi e, con fare spigliato e goliardico, gli sussurrò: “Forza Napoli”. L’inquilino di Palazzo Chigi, notoriamente tifoso viola, incassò bonariamente e rispose con un sorriso. «Sono Cavaliere, me lo posso permettere» si giustificò prontamente il giocherellone nato all’ombra del Vesuvio.

Sogno nel cassetto. Il principe azzurro del nuoto paralimpico, affetto dalla sindrome di Charcot Marie Tooth da quando aveva sei anni, non nasconde la sua fede, anzi intende ostentarla pubblicamente. «Mi piacerebbe assistere ad un allenamento a Castel Volturno o magari vedere a bordo campo una rifinitura prima di una gara. Sarebbe bellissimo incontrare Hamsik, emblema del Napoli che ha dichiarato amore eterno per la maglia, dimostrandolo concretamente, rinunciando ad offerte e corteggiamenti di altri club. Nutro questo desiderio dai giorni di Rio: in ogni intervista ho dedicato parole d’affetto verso la formazione del presidente De Laurentiis, di cui sono grande ammiratore. Ho portato in alto Napoli. Vorrei consegnare al capitano e alla società la cuffia con il mio nome». Naturalmente mercoledì 16 agosto il super tifoso Boni seguirà il preliminare contro il Nizza nell’arena di Fuorigrotta. Anche lui urlerà «The Champiooooons». 
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