Napoli, Milik come Messi:
Fabian col passo lento, ok Ghoulam

Napoli, Milik come Messi: Fabian col passo lento, ok Ghoulam
di Pino Taormina
Lunedì 15 Aprile 2019, 07:00
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Il gol preso al 90’ da un calciatore che non segnava da circa due anni, è l’ennesimo campanello d’allarme per una squadra che non può permettersi mai un calo di attenzione, neppure con il Chievo. È l’ottava gara consecutiva in cui il Napoli incassa almeno una rete. Il Napoli appare poco sciolto fino al gol di Milik, poi si lascia andare come se fino a quel momento avesse ancora la testa altrove. Non è una prestazione brillante, ma un buon allenamento in vista di giovedì: Ancelotti cambia organizzazione di gioco, secondo la formula Champions dei tre centrali. La vittoria serve per garantirsi il secondo posto dai cattivi pensieri dell’Inter. Vincere 3-1 è in ogni caso il modo migliore per avvicinarsi all’Arsenal.

sv OSPINA
Torna in campo dopo lo choc per il colpo rimediato con l’Udinese. Chissà perché il migliore di Londra, ovvero Meret, è uno dei pochi a essere costretto a fare turnover. L’unico momento di spavento è quando sta per rinviare e viene colpito. Non ha colpe in occasione della rete del Chievo. 

6 HYSAJ
Gioca da terzo centrale in fase di possesso con buona duttilità, mostrando di potersi adattare in quel ruolo anche in partite più dure. Le sue avanzate sono poco prorompenti e d’altronde non ce ne sta neppure bisogno. Dal suo lato il Chievo spinge raramente e lui non fa fatica a controllare tutto ciò che passa dalle sue parti.

6 CHIRICHES
Ha il compito di far da guardaspalle a Koulibaly e lo fa bene. Un test in vista dell’Arsenal? Sbaglia un gol facile ma è evidente che rispetto a Maksimovic abbia qualcosa in più in fase di impostazione del gioco. Il piede non è male, il test è superato. Gioca con buona disinvoltura, rimediando da sé a un paio di leggerezze.

7 KOULIBALY
Una doppietta per un difensore è pur sempre una grande notizia. Il primo gol è di testa, semplice perché i difensori del Chievo non fanno nulla per ostacolarlo. Il secondo è un bel sinistro, più preciso di quello di tanti attaccanti azzurri. Nessuna sbavatura in fase difensiva, anche perché contro c’è l’attacco più demotivato d’Italia. 

6,5 GHOULAM
I suoi cross non sono ancora quelli belli di una volta ma ritrova una buona gamba, giocando quasi stabilmente da esterno alto con molte avanzate palla al piede e facendosi trovare sempre libero nei frequenti uno-due. Distratto sulla zuccata di Cesar dell’1-3, ma è una dormita collettiva ed evitabile.

6 CALLEJON
Ha il ruolo da equilibratore con il passaggio del centrocampo a 3 in fase di possesso svolto con grande intelligenza tattica: sa operare in modalità di risparmio energetico quando c’è bisogno di gestire le proprie forze. Non riposa mai, anche se quello del Bentegodi non è altro che una buona sgambatura. 

6 ZIELINSKI
Va tutto molto al piccolo trotto quindi non ci sono molti imbarazzi a svolgere le proprie mansioni con intelligente puntiglio ma senza squilli. Si alterna nel ruolo di play, trova qualche spunto interessante al limite dell’area e nella ripresa si lascia ancor di più andare, prendendo anche coraggio.

5,5 FABIAN RUIZ 
Non mostra segnali di particolare ripresa e spreca un sinistro da buona posizione. Ancora troppo lento nella gestione dei tempi di gioco, eppure contro a Dioussé e Giaccherini: mantiene un baricentro più basso rispetto a Zielinski, ma nel ruolo di play è perennemente in affanno. Pure qui al Bentegodi. Sbaglia un gol anche piuttosto semplice

6,5 INSIGNE
Spesso e volentieri sfugge via a Cesar dando imprevedibilità alle offensive azzurre. Diverse le azioni avviate partendo da sinistra, buona l’intesa con Mertens nel momento in cui il Napoli passa con al 3-4-2-1, galleggiando tra le linee. Preferisce giocare lontano dalla porta, c’è poco da fare.

6 MERTENS
Il timing dell’interscambio con Insigne è tra le cose liete del pomeriggio, al netto di Andreolli, Cesar e Depaoli. Ha difficoltà a trovare lo spazio per il tiro, però non avendo mai un punto fisso, spazia molto alle spalle di Milik e non dà riferimenti. Da lui, però, ci si aspetta sempre i gol.

6,5 MILIK
Si vede solo in una circostanza, sbagliando un colpo di testa in un primo tempo abulico, quasi giocato controvoglia. Nella ripresa molto meglio, anche nel coraggio: prima fallisce un’altra buona occasione, poi piazza il sinistro a giro. Solo Messi in Europa (9 reti) ha fatto più gol del polacco tirando da fuori area (sei). 

6 ALLAN
Entrare nel ritmo della partita del Bentegodi non è cosa affatto complicata, visto l’andamento lento e la mancanza di cattiveria e brio del Chievo condannato alla serie B già da tempo: nei 23 minuti in campo, mette un po’ di gamba, prova a testare la sua condizione e rischia anche qualche incursione. 

sv YOUNES
A suo modo ci prova a mettere lo zampino nel tabellino, con la sua corsa sulla sinistra e il suo tentativo di andare al tiro. Non è un impatto devastante, ma non commette neppure chissà quali pasticci. Entra quando i giochi sono fatti e il Chievo ha solo un gran voglia di andare a casa. 

sv VERDI
Neppure ieri col Chievo è partito titolare, proprio per l’esigenza di Ancelotti di provare gli uomini in vista del match chiave di giovedì. Fa poco o nulla per mettersi in luce, la sua stagione si avvia ad andare in archivio con più ombre che luci. Ora bisogna capire solo se il suo riscatto passa da qui o altrove. 

6 ANCELOTTI
I carri armati contro la fanteria leggera. Meglio non rischiare, avrà pensato Carlo. Il Chievo in primo piano senza farsi ammaliare dall’Arsenal che conquista la scena all’orizzonte. Con questa gradazione, il tecnico fa le prove tecniche con i 3 in difesa, lascia che le riserve continuino a fare le riserve e tiene la concentrazione dei big mettendoli in campo, senza dare alibi nel caso di (improbabile) flop. 
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