Ciro, il finto frate che scaccia
​le ciucciuvettole nel ritiro azzurro

Ciro, il finto frate che scaccia le ciucciuvettole nel ritiro azzurro
di Anna Trieste
Venerdì 13 Luglio 2018, 10:09
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Quando mercoledì pomeriggio il nuovo portiere del Napoli, Alex Meret, si è accasciato al suolo dolorante dopo la brutta botta rimediata al braccio per lo scontro con Mezzoni, prima ancora dello staff sanitario e del medico sociale De Nicola, il primo a rendersi conto della gravità della faccenda, è stato lui.

Ha posato l'incensiere, ha preso in mano il megafono e come un papà apprensivo alle prese coi bambini che giocano per strada ha urlato: «Uè uè piano piano, non vi fate male!». Visti i tempi di recupero per l'infortunio di Meret, la raccomandazione non è servita a molto e però lui, Ciro, spera ancora che qualcuno più in alto di lui possa fare qualcosa. «A questo punto solo San Gennaro può intervenire positivamente» ammette sconsolato immerso nella sua enorme veste marrone da frate cappuccino con la quale, munito di incenso, benedice e bonifica dalla mala sorte i luoghi in cui soggiorna e si allena il Napoli in Val di Sole. Cinquant'anni, ercolanese doc, in Trentino con una folta rappresentanza della sua cooperativa di abiti teatrali di Resina, Ciro De Gaetano è il frate misterioso che si aggira per Dimaro e che tutti i giorni segue, turibolo fumante al seguito, gli allenamenti degli azzurri al campo di Carciato. Con tutta la solennità del caso, appena inizia l'allenamento, Ciro si accomoda in tribuna e dopo aver agitato l'aggeggino di rame in modo tale da far bruciare per bene l'incenso, dimena le braccia e ad altissima voce pronuncia formule e preghiere incomprensibili ai più. Il tutto al fine più che nobile di allontanare dal Napoli e dai suoi calciatori gli occhi secchi e le ciucciuettole. «Siamo troppo invidiati dai tifosi delle altre squadre spiega Ciro . Altro che Cristiano Ronaldo, il Napoli è come una bella donna, nel resto d'Italia suscita invidie e gelosie, quando arriverà il cardinale Sepe qui a Dimaro quest'anno dovrà impegnarsi un po' di più con la benedizione».

Habitué del San Paolo, dove però si presenta in borghese e non in abiti da officiante, Ciro tiene a precisare che non è lui il cosiddetto prete ricchione tanto invocato dai tifosi napoletani dopo l'infortunio subito dal nuovo portiere azzurro il primo giorno di allenamento. E chiede al patron De Laurentiis uno sforzo ulteriore sul mercato per tentare di riportare a Napoli il matador Cavani: «Dopo Ancelotti sarebbe la ciliegina sulla torta, fallo per noi preside'!».
 
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