Feyenoord-Napoli, le pagelle:
Albiol meno sicuro, errori sui gol
Diawara è poco autorevole

Feyenoord-Napoli, le pagelle: Albiol meno sicuro, errori sui gol Diawara è poco autorevole
di Pino Taormina
Giovedì 7 Dicembre 2017, 08:38 - Ultimo agg. 30 Dicembre, 08:19
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Inviato a Rotterdam

Era un delicato gioco di equilibrio, questo match. Non tanto per il Feyenoord che finché il Napoli mette la ferocia del suo 4-3-3 recita perfettamente la parte dell'agnello sacrificale. La scossa alla partita la dà Bernard dall'altra parte dell'Europa. Gli azzurri capiscono il messaggio e si lasciano andare. Il secondo tempo è tipo un test amichevole

6 Reina
Non passa molto tempo a guardare gli altri, il che lo aiuta a tenersi al caldo visto che affronta la partita a maniche corte e non si capisce bene come faccia. Non fa molto sul colpo di testa di Jorgensen ma lì sarebbe stato complicato anche per l'uomo Ragno in persona. Poi è sempre autorevole nelle mischie e quando c'è da ripartire.

7 Maggio
Freno a mano un po' tirato, sembra quello con più convinzione in alcuni momenti. Sta bene anche con la testa, altrimenti certi azzardi non li correrebbe nella sua metà campo. Non sempre gli vanno ben, tant'è che perde un dribbling e mette a rischio la sua porta. Boetius non riesce mai a sfondare dal suo lato e la sua accortenza nelle ripresa aiuta a non mollare. 

5 Albiol
Per due volte si trasforma in un muro, poi però fa quello che Sarri gli chiede di fare ovvero mollare l'uomo e farsi attrarre dalla palla sul traversone che porta all'1-1. Altre volte Jorgensen non se la passa bene dalle sue parti, però anche in appoggio non ha la sicurezza delle serate migliori. Nella ripresa nessuna sbavatura ma l'errore sul gol gli resta sullo stomaco

6 Koulibaly
Preciso su Jorgensen, salva patria porta e baracca su uno scivolone sulla punta centrale lanciata a rete. Chiaro, quando sai che chi deve vincere sta invece merdendo, normale lasciarsi andare un po'. Lui lo fa solo nel finale del primo tempo, poi rialza la testa perché nella blgia del De Kuip non ha nessuna voglia di fare la fine del torello.

5,5 Hysaj
Prende coraggio all'inizio e finalmente capisce che può giocarla anche col piede sinistro. Berghuis lo porta a spasso troppe volte e pure nell'occasione del gol non è impeccabile. Si muove dove di solito fa sfaceli Ghoulam e non si può non notare la differenza. Quando la mediana è affollata è la fascia lo sfogatoio della manovra azzurra. Ma con l'albanese da quel lato del campo no.

7 Allan
Ad Amrabat (ciccì coccò) legge una filastrocca dopo l'altra. Lo ipnotizza a lungo, fa quello che gli pare per gran parte del primo tempo, finché la qualificazione è ancora in gioco. Piede pesante e fronte alta, occupa gli spazi senza farsi troppi problemi. Mena, recupera, toglie aria agli avversari. Non lo sposti mai. Poi anche lui ha qualche amnesia quando capisce che i giochi sono fatti

5 Diawara
Toornstra  non è proprio un fulmine di guerra. Lui a queste gare è abituato, perché in realtà è il titolare di Champions (ne ha giocate 7 nelle ultime 9 dal primo minuto. Ma ci mette poca elettricità. In certi momenti, poi, appare svampito. Si propone molto, per la posizione che occupa entra in quasi tutti i disegni del centrocampo. Ma ci mette poca autorevolezza. E questo incide sulla prestazione.

6 Hamsik
Andamento lento, in linea con il periodo non proprio d'oro. Una partita del genere non va affrontata con sfontatezza ma con la ragione. E lui lo fa bene. Non è in forma ma comprende il tipo di atteggiamento da avere. Straccia Vilhena ogni volta che vuole, ma poi inevitabilmente anche lui capisce che non c'è motivo per andare a mille all'ora visto l'andamento ucraino. 

5 Callejon
Malacia è lento e non ha il passo per tenerlo. È evidente. Potrebbe farne carne da macello. L'esperienza gli consente di rimediare qualche buon pallone senza fare eccessiva fatica. Qualcosa però blocca fin dal principio la sua proverbiale tracotanza. Poi inesorabilmente capisce che dannarsi l'anima in una notte del genere sarebbe da attaccante alle prime armi.

5 Martens
Tenta il pallonetto, poi costringe Vermeer a un intervento che rianima il portiere olandese fin a quel momento assai indeciso. Lo sanno tutti che  può fare molto di più, lui per primo: è come se la sua fantasia avesse il silenziatore in questo momento. Tiene in ansia da solo la difesa del Feyenoord ma poi anche Van Beek comprende di potersi prendere qualche lusso in uscita.

6 Zielinski
Il suo è il gol dell'illusione, quello che fa pensare che la favole sono sempre a lieto fine. Risolve il mischione dopo 96 secondi indirizzando tutte le attenzioni sul Manchester. Nieuwkoop riesce spesso ad anticiparlo. Difficile fare il vice Insigne perché come Lorenzo ce ne stanno pochi. Salta quasi mai l'uomo, ma è prezioso nei rientri. Fa tanto per mettersi in mostra

5,5 Rog
Ha grinta e prova a recitare la parte del guerriero nei suoi frequenti tentativi di interrompere il palleggio dei padroni di casa. Prendendo il posto di Allan è costretto a fare qualcosa di diverso dal passato: non se la cava male, ma la gara è una non-gara, a parte Vilhena che è l'unico a non capirlo e si fa cacciare fuori in maniera ingiustificata.

6 Rui
Si contano sulle dita di una mano i tentativi di affondare sulla sinistra. Fa un buon lavoro su Boetius quando con un cross l'esterno del Feyenoord rischiava di procurare danni alla difesa azzurra. Si arrabbia per la melina che a un certo punto gli olandesi provano a fare e questo è un buon segnale. Entra quando la pressione azzurra è costante ma sterile

sv Ounas
Un quarto d'ora appena e gli occhi di tutti puntati addosso. Non è semplice e infatti la sua prova dà ragione a Sarri che non lo fa giocare quasi mai. Il punto è che probabilmente il talentino ex Bordeaux ha bisogno di un po' di minuti in più nelle gambe per prendere confidenza con i movimenti del tridente azzurro. Però, mai uno spunto per mettersi in luce.

5,5 Sarri
Sotto il profilo tattico, non cambia di una virgola le sue certezze anche se Callejon tende molto più ad accentrarsi del passato. Il sistema di gioco funziona e il Napoli dopo il vantaggio sfiora anche il raddoppio. Poi Guardiola rovina i piani azzurri e questo manda in bambola ogni buon proposito della squadra. Già, con la qualificazione che sfugge via, difficile poter pretendere dai suoi l'intensità che nelle notti europee serve per poter vincere anche in casa dell'ultima in classifica a zero punti. Perché nessuno regala nulla, a questi livelli. Avrebbe potuto mettere Ounas un po' prima anche per vedere a che punto è la sua anarchia sbandierata l'altra sera. Se si è fi fidato della parole di Pep, meglion che non guardi come ha affrontato lo Shakhtar.
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