Hamsik, avventura ai titoli di coda:
è in Slovacchia aspettando il Dalian

Hamsik, avventura ai titoli di coda: è in Slovacchia aspettando il Dalian
di Pino Taormina
Domenica 10 Febbraio 2019, 09:00
3 Minuti di Lettura
Dire e dirsi addio non è mia una cosa semplice. E allora Marek Hamsik, stufo di andare su e giù nervosamente, come un uomo in una sala parto, ha deciso di anticipare la partenza: anche senza la firma sul contratto, anche senza avere la certezza al 100 per cento (ma al 99,9 per cento, sì) di non essere più il capitano del Napoli ma un giocatore del Dalian, o meglio del Dalian Yifang Ziqiu Julebu. Ieri mattina ha raggiunto Ciampino e si è imbarcato su un volo di linea in direzione Slovacchia. Da solo. Senza la famiglia, che lo raggiungerà solamente domani mattina. Quando, magari, Marek Hamsik saprà già di dover andare in Spagna per queste benedette visite mediche e per la firma al contratto con il club cinese.
 
Tristezza, paura, sentimento. I campioni possono essere gladiatori e Highlander, ma quando escono di scena hanno bisogno di una carezza. «Mi dispiace andar via senza aver salutato in tifosi, senza aver fatto un giro di campo, senza un messaggio. Ma finché non è tutto definito non avrebbe senso farlo», confida agli inseparabili amici. È l'alba a Pinetamare quando c'è l'ultimo saluto. Non ritornerà presto lì, lo sa lui ma lo sanno anche gli altri. «Vi aspetto in Cina», dice prima di caricare il bagaglio. La decisione di partire è stata presa venerdì sera, quando Venglos e papà Richard gli hanno spiegato che non ci sono più ostacoli all'intesa tra il Dalian e De Laurentiis. A quel punto, visto che Hamsik non pensava che la trattativa si sarebbe dilungata così a lungo, la scelta di partire per la Slovacchia: ci sono questioni da definire e poi anche perché vanno gettate le basi per la società che dovrà curare i diritti di immagine che, dai prossimi giorni, passeranno direttamente alla gestione diretta di Hamsik e del suo entourage. Una svolta anche questa. E non di poco conto. Hamsik entra in una nuova dimensione, non solo calcistica.

Marek se ne va, dunque. Ha mandato il suo in bocca al lupo ai compagni di squadra, ha avvertito Mertens e Callejon, i due con cui è più legato in questi ultimi anni, della sua partenza lampo e, per certi versi, improvvisa. D'altronde era chiaro che l'epilogo era vicino, altrimenti Marek Hamsik non avrebbe lasciato la squadra e sarebbe venuto qui a Firenze per la partita di ieri, magari solo per andare in panchina. È un legame straordinario quello che ha legato e lega Hamsik al Napoli, la squadra della quale è stato il capitano: motivo per cui ha detto di no a tutte le proposte che gli sono arrivate da parte di club italiani in questi anni. Ha rifiutato anche il Borussia Dortmund, la scorsa estate. L'idea di Ancelotti di provarlo come regista lo ha incuriosito. Ma qui c'è di mezzo dell'altro: la voglia di fare una esperienza inedita e una proposta economica che il prossimo anno, quando sarà in scadenza, il Napoli non avrebbe mai potuto proporre. E nemmeno minimamente avvicinare dal punto vista economico. La novità è che ieri a farsi vivo con Hamsik è stato anche il suo nuovo allenatore, Bernd Schuster: gli ha detto che lo vuole in campo per la prima del campionato cinese, il 3 marzo (stesso giorno in cui il Napoli sfiderà la Juventus al San Paolo). Nel suo futuro, un ritorno al passato: mezzala sinistra. Marek ha risposto di essere pronto a qualsiasi soluzione. Adesso sì, la Cina lo aspetta, e Hamsik sta per arrivare per davvero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA