Brasita, niente saudade per gli azzurri:
«E Fedez sbaglia, pagano sempre»

Brasita, niente saudade per gli azzurri: «E Fedez sbaglia, pagano sempre»
di Delia Paciello
Venerdì 4 Agosto 2017, 21:14
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Il profumo della propria terra non si dimentica. Ma quando si arriva a Napoli tutti diventano un po’ napoletani. Lo hanno fatto i calciatori azzurri, quelli che provengono da paesi lontani: giunti in città hanno cominciato a parlare il nostro dialetto con quell’accento un po’ strano, legandosi ai paesaggi mozzafiato e al modo di fare delle persone. Eppure, a volte, la nostalgia di casa si sente. E allora si cerca qualcosa che ricordi il sapore delle proprie origini. Forse è per questo che Rafael, Jorginho e Allan si sono affezionati così tanto a Brasita.
 

«Ho aperto da pochi mesi quest’attività cercando di portare a Napoli i sapori del Brasile, di farli conoscere ai miei concittadini, e mi sono subito trovato nel locale alcuni giocatori del Napoli, in particolare quelli brasiliani», racconta Renato Capuano, proprietario del locale nato al Vomero per portare in Italia la cucina tipica del Brasile. Il giovane imprenditore napoletano è stato molto sorpreso quando vide entrare la prima volta Jorginho, con il suo berretto e la testa bassa per non farsi riconoscere. E anche lui è subito stato attirato dalle specialità di Brasita, cercando di ritrovare quei sapori e quegli odori che lo fanno sentire a casa: «L’arancino brasiliano, che si chiama coxinha, è uno dei piatti preferiti di Jorginho. A Rafael piace molto il pastel, un tortellone fritto molto leggero che si può farcire a piacimento. Vengono spesso con le compagne. A volte è capitato che i ragazzi si sono incontrati qui senza avere appuntamento e hanno cominciato a scherzare fra loro. È facile beccarli anche perché è l’unico locale di questo tipo in città, anzi in Italia», racconta Renato.

Appuntamento fisso insomma per i ragazzi brasiliani del Napoli. A volte il centrocampista si trattiene per ore, magari dopo l’allenamento pomeridiano, mentre aspetta l’orario per raggiungere i compagni a cena. Anche solo per la musica e per quei drink impossibili da trovare altrove. Cliente affezionato, tanto che anche per il compleanno del suo piccolo Vitor ha scelto di festeggiare con i prodotti di Brasita, per far assaggiare anche ai suoi compagni di squadra e agli amici quelle delizie che ricordano la sua infanzia: «Ho fatto da catering per l’occasione, e c’erano davvero tutti i giocatori del Napoli, lo speaker Decibel Bellini. Per me è stato un onore veder loro mangiare con gusto le specialità che riproduciamo con tanto amore e attenzione. E poi sono cibi genuini, fatti con materie prime semplici che fanno bene anche alla dieta», sottolinea Renato.
 
 

Mentre Jorginho è di quelli con cui si ride e si scherza sempre, un po’ diversi sono Allan e Rafael. Sorridenti, sì, ma con il portiere si è instaurato un rapporto molto speciale e profondo: «E un ragazzo d’oro, come gli altri, ma lo sento molto vicino e mi dispiacerebbe tanto se dovesse andar via dal Napoli. Le voci di mercato a volte mi spaventano. Ci sentiamo ogni tanto, anche quando è fuori in vacanza. Gli ho raccontato la mia passione per la loro terra, nata da una storia d’amore che mi ha fatto conoscere a fondo le loro usanze, il loro cibo e il loro modo di fare».

Ma soprattutto ora c’è un mito da sfatare: i calciatori del Napoli pagano. La canzone di J-Ax e Fedez, uno dei tormentoni dell’estate, è stata smentita dal proprietario del locale: «Saranno anche dei calciatori di Serie A, ma entrano senza pagare  e escono solo dopo aver pagato – continua sorridendo Renato, rifacendosi al testo della canzone - Anzi ci tengono davvero, non vogliono che offriamo loro qualcosa. Sono dei clienti esemplari, posso testimoniarlo».
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