De Laurentiis: «Serie A in 16
Il nuovo Sarri mi piace»

De Laurentiis: «Serie A in 16 Il nuovo Sarri mi piace»
di Gennaro Arpaia
Lunedì 17 Luglio 2017, 14:09
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Sono andati via i primi dieci giorni del ritiro di Dimaro e il Napoli continua le sue sgambate agli ordini di Maurizio Sarri. Anche Aurelio De Laurentiis, però, non fa mancare l'apporto alla sua squadra, protagonista tra i tifosi del momento azzurro. «L'entusiasmo è grande perché la squadra è quella che giocava molto bene l’anno scorso con delle buone integrazioni», ha detto il presidente a radio Kiss Kiss. «Sono stato felice di vedere Ounas. Mi fa piacere che Sarri lo abbia inserito subito. Vedo il mister un altro uomo, tranquillo, sereno, felice della squadra, per niente preoccupato delle altre squadre che si rinforzano».

Con una stagione impegnativa alle porte, il numero uno degli azzurri lancia ancora messaggi a Tavecchio. «Dovremmo convincerlo a tornare a 16 squadre con una sola retrocessione. Tavecchio capisca che è stato fatto presidente per innovare, deve mettersi a brutto muso col governo per modificare questo calcio. Altrimenti, tra qualche anno, l’Italia non potrà più nemmeno partecipare con dignità alle competizioni internazionali» ha aggiunto De Laurentiis. Che il suo Napoli lo vede già in palla e pronto per inseguire il sogno scudetto. «Si diceva negli anni passati che non si poteva pronunciare questa parola, ma invece è normale che si competa per vincere. L’ho sempre pensata così in qualunque mia battaglia».

Le prime due uscite amichevoli hanno confermato il buon livello degli azzurri, ma soprattutto il grande amore che c'è dietro questo Napoli. «Sono belle queste formazioni sperimentali che ha proposto Sarri, per me sono tutti titolari. Abbiamo 130 milioni di simpatizzanti nel mondo, 35 milioni di tifosi veri, e ora ci stiamo aprendo all’Oriente, abbiamo delle persone che lavorano solo su questo. I nostri tifosi potrebbero diventare 350 milioni» assicura ADL, che ai tifosi vorrebbe regalare anche un nuovo stadio: «Fare grande la città non dipende solo da me, ma da chi ogni giorno la vive».

 
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