La partita speciale della Christillin:
«Aiutaci Sarri, lascia fuori Milik»

La partita speciale della Christillin: «Aiutaci Sarri, lascia fuori Milik»
di Anna Trieste
Domenica 22 Aprile 2018, 11:30 - Ultimo agg. 11:31
4 Minuti di Lettura
Ogni volta che la Juve affronta il Napoli, a Torino c'è una donna che si strugge, divisa com'è tra l'amore calcistico sfegatato per la Vecchia Signora e l'apprezzamento affettuoso e ammirato per l'azzurrissima sirena partenopea. È Evelina Christillin, amica storica della famiglia Agnelli, tifosissima della Juve ma pure presidente del Museo Egizio di Torino e, da qualche mese, rappresentante della Uefa nel board Fifa.

Allora, Evelina, come stai vivendo questo combattuto prepartita?
«Eh, la sirena Partenope è nel mio cuore e non lo dico per piaggeria. Lo sanno tutti che adoro Napoli e la sua cultura. Ho lavorato per anni con Martone, Servillo, ormai sono mezza napoletana».

E come affronterai questo problema di cuore? Sarai allo stadio?
«Guarda, devo ammettere che inizialmente avevo avuto un attacco di codardia e pensavo di non andarci. Anche se nessuno lo ammette, la botta madrilena non è ancora stata assorbita e la voglia di soffrire da sola a casa c'era. Poi però mi sono ripresa e sì, sarò allo Stadium».

Evelina però mo', da donna a donna, da napoletana a mezza napoletana, da amanti femmine del gioco del pallone, diciamoci la verità. Al di là del tifo e della fede, chi merita di più questo scudetto?
«Allora, io ovviamente tifo Juve però, obbiettivamente, in fondo, se proprio non dovesse vincerlo la Juve, se c'è una squadra che merita di vincere lo scudetto è il Napoli. Chiaramente io spero di no però è così. Qualche settimana fa l'ho detto anche a Sarri. L'ho incrociato in treno. Gliel'ho detto che sportivamente ce la giochiamo ma la stima per lui e la squadra è fuori discussione. Del resto se il campionato italiano è ancora vivo è solo grazie a noi. Tutti gli sportivi dovrebbero essere riconoscenti al Napoli per aver tenuto vivo l'interesse fino all'ultimo».

Eh perché ammettiamolo, prima del gol di Diawara e, soprattutto, del gol di Simy pensavate di avercela già fatta pure stavolta.
«La verità? Un po' sì, pensavamo di averla sfangata anche quest'anno però questo ci insegna che, come diceva il buon Trapattoni, non dire gatto se non ce l'hai nel sacco. Io mi ero illusa, e male ho fatto!».
 
Passiamo ai ricordi, qual è il tuo Juve-Napoli indimenticabile.
«Decisamente quello che abbiamo perso in rimonta nel 2009, da due a zero a due a tre. Eravamo ancora al vecchio stadio. Dopo i gol di Trezeguet e Giovinco pensavamo che sarebbe stata una passeggiata di salute e invece...».

E invece Hamsik non era d'accordo, per fortuna! Senti ma tu che sei amica degli Agnelli, di' la verità, sono un po' infastiditi per questo fatto che gira e volta i napoletani sono sempre alle calcagna.
«Eh be' sì! Lo sentiamo bene questo fiato sul collo caldo e vulcanico! Però siamo abituati, prima c'era l'Inter, poi la Roma, insomma, non è una novità».

C'è pure un'altra cosa che non è novità: arbitra Rocchi. Un arbitro sicuramente sensibile visto che con lui la Juve non ha mai perso allo Stadium col Napoli. Questo ti fa stare più tranquilla?
«Non ci provare! Innanzitutto, da dirigente Uefa e Fifa, mai e poi mai direi qualcosa in senso positivo o negativo nei confronti dell'arbitro. Posso dirti però che conosco benissimo il designatore Rizzoli, persona competente e integerrima, e che affidarsi agli arbitri per una partita, in un senso o nell'altro, è una cretinata pazzesca».

A proposito di sensibilità, da dirigente Uefa e da donna, che pensi di quello che hanno detto nell'immediato post partita di Madrid Buffon e Benatia?
«Per entrambi penso che si sia andati troppo oltre con le parole. Per quanto riguarda Buffon, per la delusione, l'espulsione e il risultato della partita, umanamente e sportivamente l'ho capito. Ha usato però espressioni eccessive. Lo stesso dicasi per Benatia anche se in quel caso, avendo rilasciato dichiarazioni nella sua lingua tradotte poi in italiano con la parola stupro, è difficile stabilire con esattezza le sfumature di significato. Nemmeno Crozza però mi è piaciuto. Insomma, ne è venuto fuori un dibattito che onestamente non vien voglia di seguire, né da una parte né dall'altra».

Torniamo al campo. In questo momento preciso del campionato, là davanti chi ti fa più paura? Mertens o Milik? Insomma, se potessi schierare quello meno pericoloso per la Juve, chi sceglieresti?
«Guarda, sono entrambi pericolosissimi, io li chiamo il fattore M e dentro ci metto anche la M di Maurizio che deve scegliere. Ecco, spero proprio che Sarri mi chiami e mi faccia fare la formazione, a quel punto gli direi di schierare Mertens. Milik in questo periodo lo vedo un po' troppo affamato...».

E arriviamo al momento topico: il pronostico.
«No, stavolta ci vado cauta, la Juve non può permettersi assolutamente di perdere questa partita. Dico 1 a 1».

E il gol per i bianconeri chi lo segna? Higuain? Tanto quando gioca col Napoli ci scommettete, ammettetelo!
«Be', se gioca, sì, è probabile, però mica per vendetta o per dispetto nei confronti della sua ex squadra. Il fatto è che è sagittario come me e noi sagittari amiamo le sfide, mica per altro!».
© RIPRODUZIONE RISERVATA