Juve-Napoli, Insigne è inesauribile:
Albiol fa muro, Koulibaly devastante

Juve-Napoli, Insigne è inesauribile: Albiol fa muro, Koulibaly devastante
di Pino Taormina
Lunedì 23 Aprile 2018, 07:00
5 Minuti di Lettura
Inviato a Torino

I fischi dello Stadium per i tanti passaggi all'indietro dei bianconeri e per quelli errati a causa del pressing azzurro a tutto campo (dove tutto significa per oltre 60 metri) danno il senso della partita gigantesca che il Napoli ha fatto. I muscoli, il cuore, il gioco: c'è tutto il Napoli di Sarri nella vittoria con cui gli azzurri si portano a -1 dal primo posto della Juventus. Gli azzurri dominano per 90 minuti, palleggiano con cattiveria e velocità, e il gioco non è mai sterile esercizio di stile. La tuonata di testa di Koulibaly svuota la Juventus che Allegri cambia due volte nel corso della gara senza ottenere mai nulla. La migliore macchina da ripartenza che c'è in giro in Europa non scatta mai, perché la mediana azzurra gioca una gara di intensità e di aggressività senza precedenti. Altro che squadre sulle gambe. In mezzo alla difesa bianconera si intuisce che c'è una miniera da saccheggiare perché Benatia  spesso si muove come un astronauta sulla luna
 
 

7 REINA
Nel primo tempo è uno dei pochi residenti in Campania che ha l'ok per assistere alla partita sul terreno di gioco. Perché davvero non fa altro che rinviare qualche pallone. E per il resto: zero. Vede Pjanic colpire il palo dopo un tocco dalla barriera e poi null'altro. Nella ripresa è sempre lì spettatore, magari costretto di tanto in tanto a qualche uscita rassicurante. Ma mai un vero pericolo.

7,5  HYSAJ
Tra i migliori navigatori di fascia del torneo, non si fa notare troppo nelle spinte offensive nonostante le incombenze difensive nel primo tempo si limitino alle sfuriate di Matuidi e alle rare circostanze in cui Higuain si allarga sul suo lato in cerca di gloria. Quando Douglas si sposta dal suo lato se lo divora e poi si lascia andare a continui raddoppi. Con grinta e cattiveria.

7,5 ALBIOL 
Entra con un certo disagio su Higuain, rispetto a Koulibaly deve ricorrere a qualche scorrettezza in più (da cui scaturisce il palo su punizione di Pjanic). Preziosa, in ogni caso, la sua assistenza anche pere neutralizzare le incursioni a testa bassa di Dybala che parte sempre da posizione diversa. Pulito nei disimpegni, puntuale anche nella fase di impostazione.

8,5 KOULIBALY 
Non patisce mai la fisicità del centravanti argentino e a impressionare è l'apparente semplicità e pulizia dei suoi interventi. Un incubo per Dybala: palla c'è, palla non c'è. Gli ha portato via tutto e infatti nella ripresa la Joya non rientra neppure. Coraggioso nella ripresa in un uno contro tutti, fermato al limite. Poi segna il gol che riporta il Napoli a un passo dal sogno.

7 MARIO RUI 
A un certo punto è nella metà campo bianconera a fare pressione su Cuadrado. Ed è la dimensione. Nel primo tempo il duello con Douglas Costa sembra, sulla carta non ha storia, visto i fisici: ma il portoghese ha il merito di metterla sulla velocità e sullo scatto. Puntuale la proposta in fascia anche se non sempre preciosi il calibro del cross. Con Cuadrado un po' di più, ma poca roba 

7 ALLAN
Certo, il suo è un tiraccio, quello al 32'. Ma in certi momenti ci vuole anche quello: un bel missile dai 30 metri. Riecco il trattore che piaceva a tutti, solido nel corpo a corpo con Matuidi, la sua forza fisica è una manna. Tine la posizione, dà ordine, guida Jorginho che è portato a buttarsi in avanti. Nella ripresa cresce ancora, soprattutto in fase di distruzione del gioco bianconero

6,5 JORGINHO
Ha il compito  di ricamare le trame, e Allegri lo sa. Quindi prima Pjianic poi Khedira, vanno puntualmente a rovinare il suo palleggio. Fa quasi sempre la cosa più semplice, e spesso la sbaglia. È quello che dà l'impressione di avere maggiore tremore e le sue giocate sono limitate alla mera ordinaria amministrazione. Collabora all'assedio finale che mette in scatola la Juve 

7 HAMSIK 
Va spesso a recuperare anche nel mezzo Pjanic, peccato per due sventurati diagonali entrambi sul suo piede prediletto. Però è una gara completa, la sua: non solo incursione, ma anche gara da playmaker aggiunto, perché toglie spesso la pressione su Jorginho ritrovandosi spesso la prima e la seconda palla. Lotta su ogni palla, ben oltre le sue energie.

7,5 CALLEJON 
Si abbatte spesso su Asamoah come il lupo nella capanna del primo porcellino. Più trattenuto del solito, visto che pure deve guardarsi le spalle dalla ripartenze della Juventus che pure sono una minaccia continua. A un certo punto ne pressa tre da solo. Il suo arcobaleno dalla bandierina è tipo le punizione a giro dei grandi numero 10: da fa studiare nelle scuole calcio.

6,5  MERTENS
Lo sappiamo bene: quando ha voglia, si vede subito. E ieri sera ne aveva. Benatia lo stende quando lui si libera con una mezza giravolta. Howedes diventa centrale e il belga fatica a girarsi, giocando palla quasi sempre con le spalle alla porta. Rincorre Dybala a centrocampo dopo aver perso palla, generoso. Nulla di veramente nitido da trasformare in oro, 

8 INSIGNE
Una personalità e uno spessore da gigante, non solo per la sua qualità che non nasconde neppure qui, ma anche quando reagisce a muso duro a Khedira e poi fa il segno di tacere a uno juventino dopo un fischio arbitrale. Non reagisce mai ai falli impuri di Lichtsteiner. La grinta è bella, il piede di velluto, come quando serve palla in area a Callejon (72').

6 MILIK 
Entra e si piazza esattamente lì nel mezzo del 4-3-3. Tradotto: arriveranno più palle alte. Niente da fare: il gioco resta quello che c'era con il belga falso nove, ovvero giocate basse, quasi sempre in verticale che costringono il polacco a salire. Non riesce a tenere palla e quando le due squadre un po' si allungano, fatica a trovare la giusta posizione. Troppe le palle perse.

7 ZIELINSKI 
Un leoncino, non c'è che dire. Ha nel dna quello di partire palla al piede, ma pure quando c'è da soffrire si esalta. Scaglia un tiro dal limite che Buffon respinge con qualche grattacapo e si capisce che questa è una soluzione da adottare. Perché non c'è nulla di male a farlo. Anzi. Mette pressione a tutti i portatori di palla di casa, costringendoli spesso all'errore. 

6,5 ROG
L'uomo degli ultimi dieci minuti entra per dare freschezza nella mediana. Sarri gli dice che deve correre su e già, in alto e in basso per riuscire ad impedire ai bianconeri di impostare e ripartire. Contribuisce a rifornire di palloni l'attacco azzurro, ma fa soprattutto da guardia a Jorginho spesso in difficoltà quando Higuain prova a schermarlo. 

9 SARRI 
Esiste il sarrismo. Sì che esiste. Allora se il fine giustifica i mezzi, per dirla alla Allegri, il gioco di Sarri è la massima espressione del gioco del calcio in questo momento in Itali. Quante palle avrà giocato in area azzurra la Juventus? Nessuna. Ed è questo il suo trionfo. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA