L'esordio di Sarri: «Incomprensioni con De Laurentiis? Colpa di entrambi»

L'esordio di Sarri: «Incomprensioni con De Laurentiis? Colpa di entrambi»
di Gennaro Arpaia
Mercoledì 18 Luglio 2018, 15:54 - Ultimo agg. 17:14
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La prima volta di Maurizio Sarri nella sua nuova realtà. L’allenatore toscano incontra i media inglesi a pochi giorni dall’ufficialità del suo passaggio sulla panchina del Chelsea.  «È veramente incredibile per me essere qui. Un piacere essere in Premier League, il miglior campionato del mondo e in una grande squadra come il Chelsea», le prime parole dell’ex azzurro che preferisce ancora non cimentarsi con le domande in inglese. «Non ero certo che sarei arrivato qui qualche settimana fa, avevo una situazione da risolvere con il Napoli. Sapevo degli interessi del Chelsea, ma la situazione si è risolta solo pochi giorni fa quando ho potuto incontrare la società e dire si con il mio staff. Cosa mi hanno chiesto? Di arrivare fino in fondo in ogni competizione».



Ma per il suo passaggio in Inghilterra Sarri non ha chiamato colleghi più esperti. «Per me questa è una sfida difficile, ma affascinante. Sono in una delle squadre più forti al mondo con i calciatori migliori al mondo. Se ho parlato con Ancelotti? No, non gli ho chiesto niente, voglio fare la mia esperienza qui. Questo campionato è diverso dalla Serie A, tatticamente difficile, ma non voglio stravolgere nulla di quanto fatto negli scorsi anni. Il Chelsea ha giocato un calcio che mi piace nelle ultime stagioni e questo mi permette di avere molta fiducia», ha aggiunto. «È chiaro che tutti noi vorremmo sempre avere i migliori giocatori in squadra. Poi vedremo come andrà il mercato nei prossimi giorni. Io sono molto più un allenatore da campo che non un manager che si occupi anche di mercato. Forse sono uno dei pochi a cui non piace troppo parlare di trattative. Il compito degli allenatori è far crescere i calciatori che si hanno a disposizione. L’obiettivo è divertire i nostri tifosi ed essere competitivi in tutte le competizioni fino alla fine. Anche io voglio divertirmi, la migliore cosa che si possa fare nella vita è lavorare divertendosi. Con Conte non ho parlato, ma lui ha fatto cose straordinarie negli ultimi due anni. Io gioco un calcio diverso dal suo. Ora siamo in un momento particolare post Mondiale, dovrò vedere tutti i calciatori, ma le cose fatte bene negli anni scorsi non andranno cambiate. Non ho chiamato nessuno, preferisco guardare i miei calciatori negli occhi».

Impossibile non parlare anche della sua esperienza a Napoli negli ultimi tre anni. «Ho un ricordo stupendo di Napoli, una città che amo e amerò sempre. Se ci siamo lasciati male con la società forse è colpa di entrambi. De Laurentiis forse ha interpretato male i miei silenzi, che erano frutto dell'incertezza di chi aveva il cuore straziato a pensare di lasciare la squadra. Qualcuno ha pensato che fosse il momento di andare via. Ma credo siano contrasti che potranno essere superati senza problemi nei prossimi anni», ha confessato Sarri. «Negli anni scorsi ho avuto bisogno di tempo per vedere le cose che mi piacevano. Anche a Napoli è stato così, spero di essere migliorato per poter partire subito al meglio. La mia filosofia la porterò solo sul campo. A Napoli abbiamo fatto sempre bene, anno dopo anno, purtroppo spesso il confine tra le prestazioni e le vittorie importanti è molto sottile. Battute sessiste? Ho fatto un errore in un momento di rabbia, ma chi mi conosce sa che non sono cose che mi appartengono. È stato creato un caso enorme, ma ho chiesto subito scusa».

Poi il mercato, che potrebbe coinvolgere anche la Serie A. «Non posso fare nomi, non sarebbe giusto. Ho parlato con la società e ho espresso le mie idee sui calciatori che potremmo avere per fare un certo tipo di gioco. Ma qui ci sono giocatori di alto livello, alla fine del mercato starà a me far giocare questi calciatori nel modo migliore. Non posso pretendere di arrivare qui e comprare chi vogliamo. Guardiola? Lui è un fuoriclasse, dovremo provare a ridurre il gap tra noi e il City. Mourinho Special One? A me chiamatemi semplicemente Maurizio».
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